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Brindisi. Cgil: "Riorganizzare il sistema sanitario provinciale nel post Covid"

Tra le proposte quella di spostare negli ospedali periferici tutte le patologie a media-bassa complessità assistenziale

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi, di Pancrazio Tedesco, segretario generale della Fp e Mimmo Stella, Rsu Fp, indirizzata al direttore generale della Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone, contenente proposte per la riiorganizzazione del sistema sanitario provinciale nel post Covid e, in modo particolare, sul decongestionamento dell'ospedale Perrino di Brindisi. 

"Dopo aver vissuto una prima fase della gestione sanitaria con tanta apprensione, in terra di Brindisi, ci aspettiamo una seconda fase molto oculata e responsabile che assicuri la continuità assistenziale sia in regime di degenza che ambulatoriale. La priorità assoluta per la Cgil, resta ovviamente la sicurezza dei pazienti, dei cittadini che usufruiscono dei servizi erogati dalla Asl e di tutti gli operatori impegnati nel dare risposte ai bisogni di salute degli utenti. Questa pandemia, ha stravolto l’efficienza dei più collaudati sistemi sanitari regionali, mettendo in discussione diversi modelli organizzativi. Sarebbe miope non prenderne atto, per una mirata riprogrammazione a livello regionale e territoriale, considerando la prevenzione, una misura fondamentale.

Alla luce di quanto scritto, crediamo che bisogna rivisitare necessariamente gli stessi spazi all’interno delle strutture ospedaliere. Gran parte del sistema sanitario Brindisino è molto, troppo concentrato nell’ospedale Perrino di Brindisi: posti letto, pazienti, parenti, ambulatori, servizi, lavoratori che ivi operano, fornitori. Oggi, questo sistema andrebbe riconsiderato doverosamente, ad iniziare dagli spazi. E’ impensabile ritornare alla gestione del Perrino, così come era prima, dalla bolgia del pronto soccorso, alle stanze di degenza che contengono tre posti letto in spazi angusti, alle aree delle piastre ambulatoriali e/o a quelle delle stesse sale d’attesa. Insomma, bisogna necessariamente dare respiro a tutto l’ospedale Perrino ad iniziare dalle sue stesse mura, ai cittadini ed utenti che lo frequentano, ai pazienti e a tuti gli operatori impegnati in questa grade struttura che già soffriva di 'sindrome da soffocamento' nel periodo pre-covid.           

Per questo proponiamo da subito, il decongestionamento dell’ospedale Perrino di Brindisi e la riapertura degli ospedali o ex ospedali con annessi i Pronto Soccorso, la soppressione di un posto letto per ogni stanza di degenza, mentre i letti in  eccedenza, dovrebbero rappresentare una vera e propria chimera. Spostare da Brindisi agli ospedali periferici tutte le patologie a media-bassa complessità assistenziale, la piccola chirurgia, la piccola traumatologia con annessa sala gessi. Contestualmente andrebbe riorganizzata tutta l’attività ambulatoriale che non necessariamente deve passare dall’ ospedale di Brindisi".

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