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"A pagare il prezzo dei tagli siamo noi, operatori del Polo servizio territoriale"

La replica alle dichiarazioni dell'assessore Isabella Lettori del Comune di Brindisi a nome di tutti gli operatori coinvolti

Riceviamo e pubblichiamo una lettera a nome di tutti gli operatori del Polo servizi territoriali 9olifunzionale dell'Ambito Br/1.

Lo scorso venerdi 2 aprile 2021 BrindisiReport pubblicava l’articolo “Servizi Sociali: nuova proroga fino a giugno, costi ridotti del 20 percento”, nel quale si riportavano  affermazioni dell’assessore ai Servizi Sociali di Brindisi, Isabella Lettori, tra cui la  richiesta ai gestori dei servizi esternalizzati di “non incidere sul personale”. Ci viene il dubbio che, forse, l’assessore al ramo non sappia che gli unici ad aver pagato  il prezzo di tale taglio siamo proprio noi, gli operatori del Polo servizio territoriale!

Già, perché le economie richieste dall’Amministrazione Comunale agli enti gestori,  purtroppo, sono ricadute esclusivamente sui dipendenti, i quali dal primo febbraio  2021 hanno avuto una riduzione oraria settimanale da 38 ore a 27 e una  decurtazione dello stipendio di oltre il 20 percento. Davanti a questa realtà chiediamo che qualcuno si prenda la responsabilità di spiegare alle famiglie e bambini seguiti e già fortemente provati da condizioni di fragilità, come mai non potranno più essere supportati come prima, come mai gli interventi volti a garantir loro una genitorialità più solida e una crescita dei propri figli  maggiormente serena non è per questa Amministrazione una priorità; forse qualcuno  dovrebbe anche informare le autorità giudiziarie che non si potranno più garantire tutti gli interventi specialistici richiesti, creando un grave nocumento ai cittadini dell’Ambito.

Chissà anche, ma ormai rimane un dubbio senza risposta, se quanto sopra si sarebbe potuto evitare se nel famoso Piano di Riequilibrio votato in Consiglio il 9 gennaio 2020,  che contemplava il taglio del 20 percento ai Servizi esternalizzati e nella conseguente determina dirigenziale dei Servizi Sociali, ci fosse stato il vincolo esplicito a non  “toccare il personale”.  

A noi operatori del Polo che da oltre 20 anni garantiamo supporto e tutela a famiglie e minori non resta che chiedere almeno una risposta pubblica da parte di chi di competenza rispetto al motivo per cui, in un periodo di conclamato disagio psico sociale, si sia voluto colpire gli stessi limitando l’operatività di servizi essenziali al loro  ben-essere. 

Sappiamo, infine, che a breve dovrebbero essere pubblicati anche i bandi di gara relativi al nostro servizio e noi con animo fiducioso, tipico di chi vuole sempre credere che esista una volontà politica attenta e costruttiva nel nostro territorio, influenzati  forse da un desiderio di rinascita, speriamo possano rappresentare l’opportunità per riparare al danno procurato all’intera cittadinanza.

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