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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"La difficoltà a individuare una casa in affitto è maggiore per gli stranieri africani"

La Comunità africana di Brindisi e provincia, con presidente Drissa Kone, interviene su un episodio di discriminazione razziale verificatosi a Mesagne nei giorni scorsi dove a una donna nigeriana sarebbe stato negato l'affitto di un'abitazione in quanto africana

BRINDISI - La Comunità africana di Brindisi e provincia, con presidente Drissa Kone, interviene su un episodio di discriminazione razziale verificatosi a Mesagne nei giorni scorsi dove a una donna nigeriana sarebbe stato negato l'affitto di un'abitazione in quanto africana. "L'episodio di razzismo accaduto a Mesagne è deplorevole" scrive Kone esprimendo al contempo solidarietà e vicinanza alla vittima di questo episodiodi razzismo. Aggiungendo che la storia di quella donna è la storia di molti stranieri. "La difficoltà a individuare una casa in affitto è maggiore per gli stranieri africani più che per gli americani, cinesi ecc..sembra proprio che il "colore della pelle" sia una discriminante più importante rispetto a un contratto di lavoro o una regolare busta paga". 

"Da anni aiutiamo i nostri fratelli nella ricerca di una casa ed un contratto d'affitto. Le giustificazioni che seguono ai rifiuti che riceviamo sono piene di pregiudizi e stereotipi, ossia: "Non affittiamo casa a stranieri perché gli odori della cucina sono forti; non affittiamo a stranieri perché gli africani non pagano e distruggono le case". Oggi, ci troviamo nella scomoda posizione di fare notare pubblicamente che in Italia il razzismo non sempre viene efficacemente combattuto e prevenuto, pur essendoci tutti gli strumenti giuridici per farlo".

"Come Comunità Africana valuteremo la possibilità di denunciare quanto accaduto e porre in essere ogni azione finalizzata a ridurre e prevenire forme di razzismo discriminazione. È nostro dovere. I riferimenti legislativi in materia sono numerosi a livello internazionale e nazionale, l'Ontario’s Human Rights Code (codice dei diritti umani), sancisce che ogni persona ha diritto ad essere libera da ogni forma di discriminazione e molestia di tipo razziale".

Condotte simili a quella posta in essere dal signor/a (proprietario/a dell' immobile in affitto a Mesagne), violano apertamente l’art. 14 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) che proclama il “Divieto di discriminazione”. La stessa Costituzione Italiana con l' art.3 condanna ogni forma di razzismo sancendo che “tutti i cittadini, e per essi si intendono anche gli stranieri sul nostro paese, hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali”.

"Concludiamo facendo notare che l'Italia con la ratifica della Convenzione di New York del 7 marzo 1966, intervenuta con la legge n. 654/ 1975, la c.d. «legge Reale», prese l' impegno ad eliminare ogni forma di razzismo. Non possiamo ammettere alcuna forma di costume. 

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