rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Ex "discarica" del Petrolchimico di Brindisi, 22milioni per la messa in sicurezza dell'area

Si tratta di 55 ettari utilizzati tra gli anni '60 e '80 come per lo smaltimento dei residui di lavorazione industriale. Dopo varie indagini, è stata constatata la contaminazione del sito dalla presenza di varie tipologie di inquinanti

BRINDISI - Si è svolta questa mattina (12 luglio) a Brindisi la seconda tappa del “gran tour bonifiche”, un viaggio iniziato a Mantova e che coinvolge alcune regioni italiane dove sono presenti i grandi siti di bonifica gestiti dagli associati di Confindustria Cisambiente.  

La meta odierna è stata l’area Micorosa, posta all’interno del perimetro del Sito di interesse nazionale (Sin) di Brindisi, promossa dal Comune di Brindisi con il concorso della Regione Puglia e del ministero dell’ambiente.  

I lavori per la realizzazione dell’intervento di bonifica, per un importo complessivo di circa 22 milioni di euro, sono in corso di completamento e sono eseguiti dall’Associazione temporanea di imprese composta dalle società Semataf srl, del gruppo EcoEridania spa, Salvaguardia ambientale spa e Vippell srl. Si tratta, chiaramente, di imprese specializzate in questa tipologia di interventi. 

"L’area interessata, di circa 55 ettari, adiacente al Petrolchimico, è stata utilizzata tra gli anni '60 e '80 come discarica per lo smaltimento dei residui di lavorazione industriale - si legge in una nota del gruppo EcoEridania - La presenza di una importante contaminazione di varie tipologie di inquinanti, evidenziata dai risultati delle indagini di caratterizzazione del sito, ha portato ad un progetto di messa in sicurezza permanente, coordinato dalla  Sogesid spa" che prevede in sintesi: 

- L’isolamento dell’intera area contaminata, mediante un diaframma plastico in Hdpe;   

- L’impermeabilizzazione superficiale mediante pacchetto tecnologico del corpo rifiuti per impedirne la lisciviazione da parte delle acque di pioggia; 

- La realizzazione di un sistema di emungimento delle acque di falda per il controllo del livello piezometrico ed una rete di trasporto delle acque all’impianto Taf (trattamento delle acque di falda emunte); 

- La realizzazione di un sistema di emungimento tramite pozzi da cui estrarre i contaminanti eventualmente presenti; 

- Un impianto di trattamento dei Sve (Soil Vapor Extraction); 

- Opere di raccolta e allontanamento delle acque meteoriche;  

- Opere di protezione costiera costituite da una scogliera per evitare l’erosione; 

- Opere mitigazione ambientale e piantumazione di essenze arbustive. 

Questo percorso, fortemente voluto da Gianfranco Cergol (vicepresidente Confindustria Cisambiente con delega alle bonifiche) ed organizzato e diretto da Lucia Leonessi (direttore generale Confindustria Cisambiente), porterà a visitare tutti i cantieri di bonifica degli associati e conoscere così competenze, attività e peculiarità in modo da creare una rete di condivisione e collaborazione per realizzare azioni virtuose condivise sul territorio nazionale. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ex "discarica" del Petrolchimico di Brindisi, 22milioni per la messa in sicurezza dell'area

BrindisiReport è in caricamento