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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità San Pietro Vernotico

Infarto in casa, il cuore si ferma per 20 secondi: "Un autista del 118 mi ha salvato la vita, grazie"

M.R., 62enne di San Pietro Vernotico, racconta la sua disavventura e ringrazia pubblicamente quegli angeli del 118 che nel pomeriggio del 15 febbraio scorso lo hanno strappato alla morte

SAN PIETRO VERNOTICO – Per 20 secondi il suo cuore si era fermato ma grazie al tempestivo intervento dei sanitari del 118 e alla professionalità dell’autista in turno quel giorno, M.R., 62enne di San Pietro Vernotico, oggi può raccontare la sua disavventura e ringraziare pubblicamente quegli angeli del 118 che nel pomeriggio del 15 febbraio scorso lo hanno strappato alla morte. 

“Sono tornato a casa dopo il lavoro e mi sono sentito improvvisamente male, ho perso conoscenza – racconta l’uomo con la voce rotta dall’emozione – mia moglie ha chiamato subito mio fratello e il 118. Nell’arco di pochi minuti, 6 mi hanno detto successivamente, un’ambulanza era già a casa mia”. L’uomo abita in contrada Giardino Grande, alla periferia nord del paese. 

Sul posto è giunta un’ambulanza con autista e infermiere, è stato sottoposto a elettrocardiogramma collegato con la centrale di Bari, da lì hanno comunicato che c’era un infarto in corso. E’ stato richiesto l’intervento del medico ma nel frattempo l’autista di turno ha preso in mano la situazione: “Mi è stato raccontato che si è messo su di me e ha cominciato a farmi il massaggio cardiaco, poi scosse di defibrillatore. Il mio cuore si era fermato, per 20 lunghissimi secondi, non ha reagito”. Poi il miracolo, il cuore ha ripreso a battere, è arrivato il medico, il 62enne è stato portato al Perrino di Brindisi dove un’equipe era pronta per prenderlo in carico. 

“Sono stato sottoposto ad angioplastica, la sera mi sono risvegliato nel reparto di Terapia intensiva, ero vivo. Dopo cinque giorni sono stato trasferito a Città Di Lecce Hospital per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ho scoperto che metà del mio cuore non funzionava. Tutti, tra medici e infermieri sono stati bravissimi e professionali, grazie e loro dopo circa 15 giorni sono tornato a casa. Oggi sto molto meglio ma se quel pomeriggio del 15 febbraio l’ambulanza non fosse arrivata in tempo e quell’autista non fosse intervenuto subito con le manovre di rianimazione, oggi non sarei qui a raccontare questa storia. Non smetterò mai di ringraziare chi mi ha salvato la vita”. 

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