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Start-up, rinnovabili e società internazionali: il futuro di Brindisi per Renè De Picciotto

BrindisiReport ha intervistato l’ex banchiere italo-svizzero avvicinato dal Comune per proporgli di investire in città. “Confermo interessamento”

BRINDISI- “Deve essere una cosa nuova: start up, attività legate al mare, rinnovabili, sedi sociali di società internazionali”: sono questi i progetti che prendono vita nei pensieri del visionario magnate Renè De Picciotto dopo aver visitato l'ex collegio navale e avuto un incontro di quattro ore con il sindaco Riccardo Rossi e la giunta.

Eppure, qualche anno fa ha considerato un po’ particolare la città di Brindisi. Ma cosa è cambiato? “Son cambiato io, perché ho fatto più progetti e ho un sentimento diverso verso la varietà del territorio. Alcune zone di Brindisi son belle, altre no, non avevo trovato obiettivo interessante a quei tempi, non è una meta turistica naturale” dice Renè IMG_1364-2De Picciotto che vive sei mesi all’anno dal 2018, a Fasano, dopo essersi innamorato prima delle masserie e poi di una donna. “Sono cambiate le opportunità e le possibilità, anche a causa della pandemia” riflette, raccontando di essere stato avvicinato dal comune di Brindisi che gli ha proposto di investire in città, “dando una mano alla realtà con programmi per ristrutturare”.

L’imprenditore da circa mezzo miliardo di euro di patrimonio, finanziere trasformatosi in immobiliarista che detiene il 40 per cento delle azioni dell'Us Lecce, ha visitato due volte il maestoso edificio che si affaccia sul mare, immerso nel bosco del Tommaseo, ceduto in comodato per 99 anni al Comune con vincolo turistico congressuale: “La scuola navale mi è piaciuta per l’ubicazione, per la grandezza, potenzialmente può ospitare un bel progetto e anche se non è il tipo di investimento che faccio io, potrei essere uno degli attori. Bisognerebbe intercettare i fondi, i partner per capire se sia fattibile sul piano macro-economico” prosegue dopo aver sottolineato che in altre zone della città possono intervenire imprenditori locali a costi inferiori.

“Io do la mia disponibilità per uno studio completo, se mi date una mano entro due, tre mesi potremmo avvicinare i vari tecnici, gli investimenti. Ora è troppo presto per dire quale progetto, quale partner. Confermo che c’è interessamento da parte mia. Certo, non posso dire che sarà una masseria, l’edificio è più complicato, merita un’adeguata riflessione. Per esempio, impiegherei i fondi Europei destinati al Sud al vaccino, importante in questo periodo, e a Brindisi potrebbe essere prodotto a prezzi bassi. Questi fattori sono a favore di una riflessione di un certo livello”. E, dunque, da visionario cosa vedrebbe nell’ex collegio navale di Brindisi Renè de Picciotto? “Deve essere una cosa nuova: start-up, attività legate al mare, energie rinnovabili, sedi sociali di società internazionali. Non un museo o università. Almeno, io non sono qualificato per questo”.

Ebbene, si augura che il magnate che oggi possiede sette alberghi in Svizzera e Francia, un centro commerciale a San Pietroburgo e ha in rampa di lancio 20 alberghi low cost negli Usa, possa trovare nell’amministrazione brindisina, come in passato in quella leccese, una valida collaboratrice pronto ad accompagnarlo in tutti i passaggi per generare molteplici benefici per la città.

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