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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Ostuni. Cani sterilizzati, microchippati e reimmessi sul territorio: svolta del sindaco

"La strada giusta per combattere una volta per tutte la piaga del randagismo", dichiarano i volontari delle associazioni animaliste

OSTUNI - Il Comune di Ostuni compie un passo decisivo e fondamentale per la lotta al randagismo: E' stata firmata giovedì 2 luglio, dal sindaco Guglielmo Cavallo, l'ordinanza di reimmissione in libertà di due cagne sterilizzate, con regolare microchip, così come prevede l’articolo 17 comma 3 della legge regionale 2/20. "Un grande traguardo raggiunto - spiegano i volontari delle associazioni animaliste del territorio - per un fenomeno troppo spesso trascurato o mal gestito dalle amministrazioni con la conseguenza che spesso si assiste non solo all’assenza di controllo della popolazione canina ma anche ad un inutile ed ingente dispendio di soldi pubblici, utilizzati per detenere i cani randagi, a tutti gli effetti di proprietà del sindaco, nei canili, anche privati. Contenere le nascite ma al tempo stesso garantire il benessere animale rispettando la natura dei cani randagi, molto spesso di indole semi selvatica, è un binomio vincente. I canili non devono più essere una prigione 'fine pena mai', bensì un luogo di transito nel quale i cani randagi trovano accoglienza solo per il tempo necessario per essere sterilizzati e ricevere i trattamenti sanitari."

Ostuni, quindi, è uno dei pochi comuni della provincia di Brindisi che ha deciso di intraprendere questa strada, avvalendosi della collaborazione delle associazioni animaliste del territorio attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, i cui obiettivi sono la riduzione drastica delle cifre del randagismo, il taglio dei costi per la pubblica amministrazione connessi al mantenimento in canile dei cani randagi e la tutela del diritto del cane di essere animale libero sul territorio. I cani reimmessi sono muniti di microchip comunale e contraddistinti da collarino di riconoscimento e verranno continuamente monitorati dai volontari che, in qualità di tutor responsabili, si occuperanno del loro sostentamento e dell’assistenza necessaria nonché di adottare ogni cautela per non arrecare disturbo alla popolazione, intralcio alla circolazione stradale o pregiudizio per l’ambiente. E’ prevista anche la possibilità per le associazioni sottoscrittrici di richiedere un contributo a parziale copertura delle spese di gestione per le attività elencate nel protocollo, come spese per i prodotti alimentari e di igiene o spese sanitarie.

"Sono contento che abbiamo dato seguito ad una procedura avviata con la passata amministrazione e non concretizzata - afferma l'assessore al ramo, Paolo Pinna - ho considerato l'iniziativa valida e per questo c'è stato un tavolo tecnico e di confronto con Comune, associazioni e Asl affinchè si potesse dare seguito alla legge regionale e far, anche, risparmiare all'ente denaro pubblico perchè i cani all'interno di strutture private hanno un costo ma, soprattutto, per gli animali il canile non è una prospettiva di cambiamento se non e nell'eventualità di venire adottati. Con questa procedura, invece, i cani sono liberi sul territorio ma, ovviamente, le associazioni fanno la loro parte con la sorveglianza e accudendoli. Sono, quindi, contento che siamo arrivati a dare corso a quello che era uno dei programmi che ci eravamo prefissati. Nei prossimi mesi, poi, ristruttureremo il nostro canile, abbiamo impegato circa 470 mila euro  per dare un radicale cambiamento agli ambienti e creare anche un'area di sgambamento." 

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