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Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Perrino / Via Enrico Fermi

Protesta dei lavoratori nella zona industriale: sindacati chiedono incontro al prefetto

Presidiata la rotatoria di via Enrico Fermi. Fiom Cgil, FIm Cisl e Uilm contro i cambi di appalto al ribasso nel petrolchimico: "Quindici lavoratori rischiano di restare a casa". Coda chilometrica fino alla superstrada Brindisi - Lecce

BRINDISI – Traffico in tilt nella mattinata di oggi, venerdì 15 marzo, sulla principale via di accesso alla zona industriale di Brindisi, con coda di camion e auto che arriva fino alla superstrada Brindisi – Lecce, in prossimità dello svincolo per il centro cittadino. I disagi scaturiscono dalla protesta partita alle prime luce del giorno contro i cambi di appalto al ribasso presso il petrolchimico di Brindisi. Decine di lavoratori hanno presidiato per tutta la mattinata la rotatoria di via Enrico Fermi da cui si imbocca il viale che conduce allo stabilimento di Eni Versalis. La mobilitazione è stata organizzata da Fiom Cgil, Uilm e Fim Cisl. Sul posto diverse pattuglie della polizia per la complessa gestione della viabilità. Inevitabili i rallentamenti.

I sindacalisti: "Con le gare al ribasso rischi anche sulla sicurezza"

I lavoratori dell’appalto del petrolchimico hanno manifestato a sostegno dei colleghi di tre storiche ditte metalmeccaniche del territorio che passeranno il testimone ad altre due aziende, vincitrici delle gare di appalto indette da Eni Versalis, nel settore delle manutenzioni industriale. Le ditte uscenti sono la Leucci, la Tecnogal e la Cimi. Quelle subentranti sono la Tecnomec Engineering srl e Liliana srl. La vertenza riguarda circa 90 lavoratori.

Il presidio dei lavoratori

Ditte subentranti: "Piena disponibilità a recuperare la platea storica"

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro presso la sede di Confindustria Brindisi, sul cui esito vi sono versioni contrastanti. L’associazione datoriale Confapi, in rappresentanza delle due associate, assicura che “è stata data piena disponibilità a recuperare la platea storica delle maestranze presenti”. “E’ stato sottoscritto un verbale di incontro tra le parti - si legge in una nota di Confapi - dove si specifica che ai lavoratori assunti saranno garantiti le retribuzioni previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e nel rispetto di tutte le norme vigenti”. 

Sindacati: "Quindici lavoratori a rischio"

Ma a detta dei sindacati, almeno 15 di quei 90 lavoratori rischiano di rimanere a casa. Lo sostengono Alfio Zaurito, segretario della Uilm, e Michele Tamburrano, segretario della Fim Cisl. “Le aziende subentranti - sostiene Tamburrano - non garantiscono che tutti i lavoratori occupati possano essere ricollocati. Continueremo a protestare fino a quando non sapremo chi va via e chi continuerà a lavorare”.

Per l’ennesima volta i sindacalisti tuonano contro le gare di appalto aggiudicate al ribasso, facendone anche una questione di sicurezza. “Quando un’azienda deve risparmiare – dichiara Zaurito - la prima cosa sui cui lo fa è sul tempo di lavoro. Poi succedono gli infortuni”. I sindacati tornano a chiedere l’introduzione di una clausola di salvaguardia nei cambi di appalto presso le grandi committenze e il mantenimento dei livelli salariali. “Deve essere scritto – afferma ancora Zaurito – che a ogni cambio di appalto si devono garantire i livelli preesistenti”. 

Incolonnamento sulla strada per la zona industriale

Cobas solidale

Anche il Cobas appoggia la manifestazione odierna. “Non si può sopportare un ulteriore attacco alla occupazione – dichiara il segretario provinciale del sindacato, Roberto Aprile - così come abbiamo denunciato nel corso degli incontri con il prefetto e il sindaco di Brindisi. “La restituzione dell’appalto alle aziende brindisine - sostiene ancora Aprile - si configurerebbe come una sorta di piccolo risarcimento per un territorio che ha visto solo appalti al ribasso, distruzione, sfruttamento del territorio e dei nostri lavoratori”.

Le altre vertenze

La vertenza dei lavoratori del petrolchimico si aggiunge a quella riguardante i dipendenti della LyondellBasell, a seguito della chiusura dell’impianto P9t, e alle nubi che si addensano sui dipendenti della ditta Euroapi (ex Sanofi), dopo che la multinazionale ha annunciato di voler vendere il sito brindisino. In primo piano anche il nodo Cerano. Basti pensare che ancora non vi sono certezze sul futuro di quel sito industriale, dopo la dismissione della centrale Enel. La preoccupazione per il futuro di centinaia di lavoratori è più che mai concreta. L’industria locale, su più fronti, sta affrontando una situazione di estrema criticità.

La lettera al Prefetto

Le segreterie territoriali di Fim-Fiom-Uilm hanno scritto al prefetto di Brindisi per portarla a conoscenza degli elementi di criticità che si verificano sistematicamente nei cambi appalti all’interno del Petrolchimico e che, a partire da quello in atto, generano forte preoccupazione sociale. Hanno anche chiesto un incontro. 

"I bandi di gara non prevedono la clausola sociale per il mantenimento dei livelli occupazionali e pertanto ad ogni avvicendamento, la storia c’insegna che decine di posti di lavoro si sottraggono al numero complessivo di operanti all’interno delle manutenzioni industriali e/o elettrostrumentali o come in questo caso vengono messi a rischio" Scrivono i sindacati. 

"Nel cambio appalto in essere le aziende subentranti: Tps Taranto S.r.l., Tecnomec S.r.l., Liliana S.r.l., Officine Dandrea S.r.l.; nonostante 3 incontri tenutesi nella sede di Confindustria Brindisi non garantiscono la piena occupazione delle maestranze oggetto dell’appalto, oltre che viene esplicitata una volontà alla decurtazione del montante salariale percepito, che seppur in regola con le vigenti normative, rappresenta un costante impoverimento delle maestranze e di conseguenza della società, tanto da giustificarne appunto il ribasso stesso sulle spalle dei lavoratori".

" La presa di posizione delle aziende sopra menzionate ha fatto aumentare lo sconforto tra le maestranze operanti all’interno del Petrolchimico di Brindisi ed è sfociata in una manifestazione di protesta nella giornata odierna".

"Alla luce di quanto sopra le scriventi organizzazioni sindacali ritengono indispensabile la convocazione di un incontro urgente per determinare, una soluzione condivisa tra le parti alfine di avere garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali, senza ulteriori sacrifici per il nostro territorio e per evitare che l’esasperazione dei lavoratori possa sfociare in ulteriori momenti di conflittualità. Riteniamo, inoltre, che la presenza a tale incontro del Rappresentante Legale della Versalis Spa. e del Rappresentante Legale della Enipower, oltre ai rappresentanti politici del territorio, sia condizione necessaria per condividere un percorso che porti al pieno rispetto del “Protocollo d’intesa per la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro” sottoscritto in sede prefettizia in data 5 ottobre 2009".

Tale Protocollo d’Intesa a nostro avviso necessita di essere attualizzato e implementato con l’inserimento della clausola sociale, come peraltro già avviene in altri territori in cui le grandi committenti sopra citate sono presenti"

Articolo aggiornato alle 17 (richiesta incontro prefetto)

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