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Domenica, 28 Aprile 2024
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Base Unhrd, la visita del viceministro: "Vogliamo ampliarla ed ammodernarla"

Edmondo Cirielli ospitato stamattina presso la Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite

BRINDISI – “Una base da rendere sempre più interattiva con il territorio, per far partecipare di più i giovani al progetto dell’avventura umanitaria”. Si è parlato anche del progetto di ampliamento della base Unhrd di Brindisi durante la visita effettuata stamattina dal viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, alla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi, situata in un'ala dell’ex base Usaf, sulla strada che collega Brindisi a San Vito dei Normanni. 

Il ministro ha elogiato il lavoro svolto dagli operatori del sito brindisino, nell’ambito del progetto World Food Programme (Wfp) dell’Onu. Gli sforzi a sostegno delle popolazioni colpite da guerre e calamità di recente si sono concretizzati anche con gli aiuti inviata in Siria e Turchia, nelle regioni devastate dal terremoto. 

"Da Brindisi – dichiara il ministro - è partito un modello che è stato esportato in tutto il mondo delle Nazioni Unite e quindi riteniamo che sia una struttura che vada valorizzata anche nella parte infrastrutturale”. Con gli enti territoriali si è avviato infatti una interlocuzione per rendere la base “sempre più interattiva con il territorio – rimarca il viceministro - per far partecipare di più i giovani da questo progetto che è l’avventura umanitaria in cui l’Italia crede profondamente dagli anni ’50 e siamo una delle nazioni che partecipa sempre con maggiore convinzione all’idea che la politica internazionale debba basarsi sul pilastro della dei valori della Carta delle Nazioni unite”. 

Il progetto di allargamento della base

E’ l’Italia dunque che, ospitando la struttura, dovrà “deve finanziarne l’ammodernamento e la sua performance dal punto di vista degli obiettivi che già ci sono”. “Si tratta semplicemente di ampliarli sul piano quantitativo - spiega Cirielli - e renderli sempre più efficaci per il soccorso delle popolazioni ma anche dare un elemento di coordinamento ed eccellenza che possa servire ad altre organizzazioni umanitarie ma anche a Stati che chiedono il nostro supporto”. 

Cirielli parla anche delle “decine di milioni di euro di aiuti umanitari” partiti dall’Italia alla volta dell’Ucraina, "perché dietro la tragedia della guerra, su cui il governo italiano ha espresso una posizione sempre molto chiara sia nella scorsa legislatura che in questa – prosegue - c'è l'emergenza delle persone, ed in questa base si è fatto un lavoro importante su questo fronte”. 

La base, operativa dal giugno 2000 e da allora annualmente finanziata dal Governo italiano, ha rappresentato il modello su cui l’agenzia Onu World Food Programme (Wfp) ha creato, a partire dal 2006, altri hub negli Emirati Arabi Uniti, in Ghana, Malesia e a Panama. Queste basi costituiscono una piattaforma di servizi logistici che il Wfp offre alla comunità umanitaria mondiale per sostenerne le operazioni di preparazione e risposta alle emergenze umanitarie. 
 
 

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