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Cronaca

L'intimidazione denunciata non era falsa: assolto ex geometra comunale

Sentenza del Tribunale per Aldo Indini, finito sotto processo per aver inviato una lettera in Procura riferendo che un uomo che indossava abiti usati dai dipendenti della Multiservizi aveva tentato di danneggiare la sua auto con una motosega

BRINDISI – Due anni fa il geometra di Brindisi Aldo Indini sporse denuncia in Procura riferendo che un uomo, forse un dipendente della Multiservizi tentò di danneggiare la sua auto, per ritorsione, e finì sotto processo per quella missiva il cui contenuto venne ritenuto falso: ieri il professionista è stato assolto dall’accusa di falsa denuncia con sentenza del Tribunale, secondo cui la prova a sostegno dell’ipotesi di reato non è stata raggiunta.

Al centro del dibattimento, incardinato dinanzi al giudice Vittorio Testi, c’era il contenuto della missiva che il geometra, in passato dipendente del Comune di Brindisi, presentò il 25 luglio 2014, riferendo che un uomo che non conosceva “vestito con pantaloni di colore arancione e blusa usati dai dipendenti della Brindisi-Multiservizi avrebbe cercato di danneggiare la sua autovettura con una motosega.

Brindisi MultiserviziL’indagine portò a ritenere che quella denuncia fosse falsa e Indini venne rinviato a giudizio. Da allora ha sempre rivendicato la sua innocenza e ha affidato la propria  difesa all’avvocato Francesco Della Corte del Foro di Brindisi. In sede di discussione, il penalista ha chiesto l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. Il geometra denunciò l’episodio anche al rappresentate legale della Multiservizi, Francesco Arigliano, motivo per il quale l’ex amministratore unico della partecipata del Comune di Brindisi è stato ascoltato in qualità di testimone.

Arigliano ha spiegato di aver consegnato quella denuncia in Procura per la gravità delle vicende descritte e al fine di tutelare le esigenze dell’azienda da possibili richieste risarcitorie, attesa altresì la rilevanza mediatica che la vicenda aveva acquisito. L’imputato si è sottoposto all’esame e dopo aver confermato il contenuto della denunzia ha precisato che in passato con continue segnalazioni ad Arigliano, entrò in conflitto con diversi dipendenti della Multiservizi per questioni legate alla sua attività professionale di consulente tecnico. Proprio per tale ragione ritenne che l’episodio potesse avere  una finalità intimidatoria.

Secondo il Tribunale l’istruttoria dibattimentale non ha dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio la sussistenza del reato di simulazione iscritto. In altri termini, il complesso degli elementi raccolti udienza dopo udienza, non è stato ritenuto tale da dimostrare la materialità oggettiva del reato. Da qui la sentenza pronunciata in favore del geometra.

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