rotate-mobile
Cronaca

Grande Guerra, famiglie al fronte. Un secolo dopo, l'elenco dei caduti brindisini

A distanza di un secolo dall'inizio della Grande Guerra (28 luglio 1914), nella quale l'Italia entrò dieci mesi dopo (24 maggio 1915) per completare, con l'annessione del Trentino, di Trieste e dell'Istria, l'unità nazionale e il processo risorgimentale; è ora possibile - oltre che doveroso - ricordare un buon numero di caduti nati a Brindisi

A distanza di un secolo dall'inizio della Grande Guerra (28 luglio 1914), nella quale l'Italia entrò dieci mesi dopo (24 maggio 1915) per completare, con l'annessione del Trentino, di Trieste e dell'Istria, l'unità nazionale e il processo risorgimentale; è ora possibile - oltre che doveroso - ricordare un buon numero di caduti nati a Brindisi, utilizzando le notizie riportate dalla stampa dell'epoca, la documentazione, sia pure incompleta, dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e gli estratti degli atti di nascita dei soldati e dei marinai.

La grande illusione, soprattutto degli Imperi centrali (Germania e Austria-Ungheria), era che il conflitto sarebbe stato breve e con perdite limitate. Nella realtà la Grande Guerra durò più di quattro anni, coinvolse 28 Paesi di tutto il mondo, provocò la chiamata alle armi di ben 65.000.000 di uomini e la morte di un quarto di essi (16.000.000, dei quali oltre 600.000 italiani). Cinque anni dopo la fine della guerra, si parlò di oltre 200 morti brindisini; molti dei quali furono dichiarati dispersi, perché - in una guerra combattuta in prevalenza coi grossi calibri dell'artiglieria - non se ne trovarono i resti (a parte i marinai inabissatisi nell'Adriatico con le loro navi). Lo stesso Albo d'oro nazionale dei Caduti, dopo cento anni, non è in grado di riportare i nomi di tutti.

La corsia di un ospedale militare-2Molti morirono negli ospedaletti da campo, a seguito delle ferite riportate in combattimento, spesso per setticemia. Particolarmente interessanti le notizie che si ricavano dagli estratti degli atti di nascita disponibili, redatti a Brindisi quasi tutti nell'ultimo ventennio dell'800. I padri dei nostri caduti erano in grande maggioranza contadini, probabilmente coltivatori di piccoli appezzamenti di loro proprietà, e quasi tutti analfabeti. Gli altri mestieri indicati dai dichiaranti e dai testimoni furono: marinaio, cantiniere, calzolaio, muratore, stagnino, mugnaio, ferroviere; pochissimi i possidenti, gli avvocati, gli scritturali, gli ufficiali giudiziari e gli impiegati postali, oltre a un maresciallo dei Regi Carabinieri. Per un padre ammalato, la nascita fu dichiarata dalla levatrice, che affermò di non saper firmare.

In ordine alfabetico, sono questi i caduti brindisini sui quali sono state trovate notizie; spesso dettagliate, talvolta scarne o incomplete per l'impossibilità di interpretare la scrittura di alcuni atti di nascita, o per la  documentazione carente o imprecisa.

Andriani Oronzo di Pasquale (in qualche documento il padre è indicato come Domenico) e Concetta Zaccaria, militare di professione; entrato in un collegio militare nel settembre 1890, sottotenente dei bersaglieri nel 1898, tenente nel 1901; entrato in aviazione nel gennaio 1912, capitano nel settembre 1912, maggiore nell'agosto 1916, tenente colonnello nell'ottobre 1917. Nel luglio 1918 era al Comando di aviazione del III Corpo d'Armata. Decorato e nominato Cavaliere della Corona. Il padre maresciallo dei RR. CC. abitava in via Conserva 49.

Anzillotti Vito Antonio di Giuseppe e Vincenza Gargiulo, nato l'11 ottobre 1893, fante dell'85° Reggimento, ferito gravemente sul Pasubio, morì nell'Ospedale militare di Salerno il 29 gennaio 1916. Il padre, contadino alfabeta, viveva in via Lata.

Arsenio Angelo Antonio di Nicola e Carmela Blasi, nato il 27 novembre 1888, granatiere nel 1° Reggimento, ferito gravemente morì nell'ospedale da campo n° 236 il 9 agosto 1916.

Regia marina-2Barletta Teodoro di Giuseppe e Maria Teodora Nigro, nato il 4 giugno 1896, fante del 219° Reggimento, morì in azione il 9 giugno 1916.

Basta Cosimo di Grazio e Concetta Intiglietta, nato il 16 ottobre 1895, fante del 76° Reggimento, ferito gravemente morì nell'ospedale da campo n° 35 il 31 ottobre 1915.

Belsole Cosimo di Donato e Teresa Zecca, nato il 1° giugno 1898, marinaio imbarcato sul Regio Esploratore "Cesare Rossarol", inabissatosi nell'Adriatico.

Benvenuto Pietro di Teodoro e Anna Teresa Falcone, nato il 29 ottobre 1887, fante del 31° Reggimento morì sul Monte Civaron nella notte del 7 agosto 1916.

Borioni Carlo di Luigi e Irene Fradalocchi, nato il 28 febbraio 1898, marinaio imbarcato sulla "Regina Margherita" morì nell'affondamento della nave avvenuto l'11 novembre 1916.

Borioni Attilio di Luigi e Irene Fradalocchi, nato il 23 settembre 1899, caporale del 3° Reggimento Bersaglieri, morì il 30 giugno 1918 per la conquista di Col del Rosso; il suo corpo non fu ritrovato. Il padre Luigi, calzolaio alfabeta, viveva in vico Schiena.

Briamo Nicola di Alessandro e Giuseppa De Pace, avvocato nato nel 1889, tenente di fanteria, ferito al petto e a una gamba il 5 luglio 1915 sul Monte San Michele; scomparve poi l'11 dicembre 1917 sul Monte Solarolo.

Briamo Salvatore di Alessandro e Giuseppa De Pace, nato nel 1898, sottotenente del 26° Reparto d'assalto, morto il 30 ottobre 1918, decorato con la medaglia d'argento.

Cafiero Vincenzo di Donato e Francesca Zilli, nato il 1° agosto 1890. Commerciante, padre della piccola Elisa, che con lo pseudonimo di Magda Florenza sarebbe diventata un'appassionata scrittrice di libri dedicati soprattutto ai giovani, oltre che raffinata pittrice. Artigliere della 148° Batteria da montagna, morì in azione il 13 luglio 1918.

Marinai-2Caforio Francesco di Giovanni e Maria Carmela De Rosa, nato il 15 agosto 1893, marinaio imbarcato sulla "Regina Margherita, s'inabissò con la sua nave l'11 dicembre 1916, colpita appena uscita dalla rada di Valona.

Calò Cosimo di Cosimo e Maria Rosa Libardo, nato il 21 maggio 1886. A Venezia gestiva una delle numerose rivendite di vino brindisino. Mitragliere della 48° Divisione, saltò in aria con la sua arma il 4 giugno 1917.

Capozziello Giovanni di Cosimo, nato il 3 giugno 1889 e coniugato con Consiglia De Tommaso il 23 febbraio 1907, morì nell'affondamento della sua nave, il piroscafo "Palatino", il 23 novembre 1915.

Capozziello Carmelo Teodoro di Cosimo, morto col fratello Giovanni nell'affondamento del piroscafo "Palatino".

Castrignanò Brizio Luigi di Pietro e Maria Antonia Pascali, nato il 2 giugno 1890. Decorato con due medaglie di bronzo nella guerra di Libia (Bengasi, 19 ottobre 1911) e sul Monte San Michele, dove morì il 7 luglio 1915.

Ciciriello Ettore di Salvatore, nato il 15 novembre 1877, maggiore dei Bersaglieri, morto sul Monte San Michele il 7 settembre 1917. Decorato con due medaglie d'argento il 3 novembre 1916 e il 18 ottobre 1917.

Ciriaci Vito di Teodoro e Angela Castiglia. La famiglia abitava in via S. Aloy (non si hanno altre notizie).

De Castro Francesco di Giuseppe e Cosima Distante, sottotenente del 13° Reggimento di fanteria, morì il 9 ottobre 1916 per lo scoppio di una granata. Il padre, possidente, abitava al corso Garibaldi.

De Florio Cosimo fu Nicola e di Cosima Cataldi, nato il 17 ottobre 1896, fante del 204° Reggimento, abitava in via Schiena 10. Per la buona condotta era stato premiato con una licenza.

Giovanni Delle Grottaglie-2Delle Grottaglie Giovanni di Oronzo e Annunziata Camassa, nato il 18 marzo 1890. Nel 1914 si era laureato in medicina e chirurgia a Modena; uscito dalla Scuola di applicazione di sanità militare di Firenze col grado di sottotenente medico dei Lancieri, nel 1915 prestò servizio quale tenente medico nell'ospedaletto da campo n° 67. Il padre, possidente, abitava in via Santabarbara.

D'Errico Ruggero di Felice, tenente dei Bersaglieri decorato con medaglia d'argento. Il padre, avvocato, abitava in via F. Consiglio.

De Virgiliis Alessandro di Luigi e Cecilia Rossi, nato nella frazione di Tuturano il 29 giugno 1876, maggiore di artiglieria, pluridecorato e premiato.

Faggiano Nicodemo fu Domenico, nato il 25 aprile 1885, coniugato con Genoveffa Pierri e padre di quattro figli. Caporalmaggiore di fanteria, grado ricevuto nel corso di un'azione bellica, morì il 14 maggio 1917 a Dosso Faiti.

Falappone Cosimo di Gaetano e Maria D'Accico, nato il 1° aprile 1894. Aveva combattuto in Libia prima di essere destinato alla guerra contro l'Austria. Gravemente ferito, morì il 26 agosto 1916.

Felline Liberato Vincenzo fu Vito e Francesca Tridente, nato il 20 settembre 1895, marinaio imbarcato sulla goletta "Pantelleria", morì il 24 luglio 1916 inabissandosi con la sua nave colpita da un siluro. La famiglia abitava in via F. Consiglio.

Giosa Vincenzo di Giovanni e Antonia Libardo, nato il 25 febbraio 1885, fante del 218° Reggimento, morì nell'ospedaletto da campo n° 063 a seguito delle ferite riportate in combattimento. Il padre, marinaio, abitava in vico Pergola 6.

Vincenzo Giosa-2Greco Francesco di Domenico e Maria Giuseppa Castiglia, nato il 10 giugno 1893, soldato nel 4° Reggimento di artiglieria da fortezza. Decorato con la medaglia di bronzo meritata in azione di guerra il 15 giugno 1918, scomparve nel corso dell'ultima battaglia che precedette la vittoria finale.

Guadalupi Francesco di Pio e Maria Melli, nato il 16 agosto 1890. Dapprima nel 10° Reggimento di fanteria, passò col grado di sergente nel battaglione squadriglie aviatori (l'Aeronautica Militare sarebbe stata costituita solo nel 1923). Morì a Porto Corsini il 16 maggio 1917, a seguito della caduta del suo aeroplano.

Labruna Pasquale di Giuseppe ed Eleonora Guida, nato il 14 agosto 1894, tenente, gravemente ferito sull'Ortigara il 24 giugno 1917, morì due giorni dopo. Decorato con medaglia d'argento.

Lanzone Alfredo di Nicola e Consiglia Longo, fante del 219° Reggimento. Il padre, marinaio, abitava in via Schiavoni.

Lavina Fortunato di Crocifisso e Concetta Vitrugno, nato il 14 marzo 1886, arruolato nel 13° Reggimento Bersaglieri. Ferito gravemente l'11 settembre 1915, morì nell'ospedale da campo n° 35 mentre a Brindisi nasceva la figlia Tina.

Lavina Teodoro di Crocifisso e Concetta Vitrugno, nato il 12 luglio 1896, scomparve nella disastrosa ritirata di Caporetto; le sue ultime notizie risalgono ai primi di ottobre 1917. Altri tre fratelli Lavina combatterono nella stessa guerra, ed uno, Giuseppe, fu più volte decorato.

Loprete Domenico di Luigi e Filomena Notaristefano, tenente di fanteria, aveva combattuto in Libia. Il padre, ufficiale postale, aveva abitato in via Saponea prima di essere trasferito a Bari.

Angelo Magliano-2Magliano Angelo di Angelo e Rosa Gianfreda, marinaio imbarcato sulla "Regina Margherita", s'inabissò con la sua nave nell'Adriatico l'11 dicembre 1916. Il padre, scritturale, abitava in via San Dionisio 20.

Malorzo Marino di Antonio e Caterina Forleo, nato il 26 aprile 1890.

Miceli Vitantonio fu Rosario e di Anna Maria Petrosillo, nato il 21 gennaio 1893, marinaio fuochista imbarcato sull'incrociatore ausiliario "Città di Palermo", che affondò l'8 gennaio 1916. La famiglia abitava al corso Garibaldi.

Nani Salvatore di Cosimo e Lucia Russo, marinaio sulla "Regina Margherita", s'inabissò nell'Adriatico l'11 dicembre 1916. La famiglia abitava in via Duomo.

Nigro Salvatore di Cosimo e Felicia Paolelli, nato il 7 marzo 1896, fante del 217° Reggimento morì in azione il 18 novembre 1916.

Nigro Francesco di Cosimo e Felicia Paolelli, nato il 6 ottobre 1898, partì dopo l'annuncio della morte del fratello Salvatore. Fante del 41° Reggimento, morì il 19 agosto 1917 sulla Vertoiba Superiore.

Penta Pietro fu Antonio e di Giuseppa Guadalupi, marinaio fuochista scelto, inabissatosi nell'Adriatico il 13 ottobre 1916.

Piliego Giovanni fu Teodoro e di Cosima Guadalupi, nato il 15 febbraio 1888 in via San Benedetto 14, Coniugato il 19 ottobre 1912 con Francesca Calò, morì il 30 novembre 1915 all'Ospedale Militare per le ferite riportate in combattimento.

Antonio Russo-2Russo Antonio Francesco di Antonio e Lucia Guadalupi, nato il 24 luglio 1883, fante del 5° Reggimento, morì in ospedale il 29 giugno 1916 a seguito delle ferite riportate in combattimento. Il padre, marinaio, abitava in via Sciabiche.

Sederino Antonio di Vittorio e Rosa Ruggiero, nato il 29 maggio 1896, ufficiale di fanteria nel 118°Reggimento, morì sul Carso il 17 aprile 1916.

Santostasi Teodoro di Giuseppe, fante del 149° Reggimento. Il padre, calzolaio, abitava in via San Paolo.

Senatore Renato di Salvatore e Splendora Beccaceci, nato il 20 maggio 1898 (brindisino di adozione), sottotenente del 231° Reggimento di fanteria, morì il 19 giugno 1918 a Fossalta (Medio Piave). Decorato con medaglia d'argento.

Senatore Amerigo di Salvatore e Splendora Beccaceci, ufficiale di fanteria, morì il 6 settembre 1918 per malattia contratta in trincea.

Taurisano Giovanni di Luigi e Cosima Vitallegra, nato il 15 gennaio 1899, morì il 15 luglio 1918 a Col dell'Orso. Decorato con medaglia di bronzo.

Vespro Emilio, marinaio inabissatosi il 21 novembre 1915 col piroscafo "Palatino".

In conclusione, un ricordo e un riconoscimento particolari meritano i fratelli Borioni, Briamo, Capozziello, Lavina, Nigro, Senatore, che con il loro sacrificio furono doppiamente testimoni del valore e del senso del dovere dei soldati e dei marinai brindisini. (Foto da “14-18 documenti e immagini della grande guerra”)

                                                                                              

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Grande Guerra, famiglie al fronte. Un secolo dopo, l'elenco dei caduti brindisini

BrindisiReport è in caricamento