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Cronaca

Detenuto tenta per due volte di togliersi la vita. I sindacati: "servono interventi"

Nuovo tentativo di suicidio nel carcere di Lecce, quarto episodio in poco più di una settimana. Ieri a tentare di togliersi la vita per ben due volte nell'arco della giornata, è stato un detenuto brindisino, B.N. di 34 anni. È stato salvato dagli agenti della polizia penitenziaria

BRINDISI – Nuovo tentativo di suicidio nel carcere di Lecce, quarto episodio in poco più di una settimana. Ieri a tentare di togliersi la vita per ben due volte nell'arco della giornata, è stato un detenuto brindisino, B.N. di 34 anni. È stato salvato dagli agenti della polizia penitenziaria.

Lunedì di Pasquetta, invece, in seguito a una rissa scoppiata tra due gruppi di detenuti dieci poliziotti tra cui una donna sono rimasti feriti. In quell'occasione un altro soggetto ha tentato il suicidio. Una situazione, quella che si vive nella casa circondariale di Borgo San Nicola a Lecce, dove si lavora sotto organico, divenuta ormai incontenibile.

“Cos'altro potrà succedere se non intervengono le istituzioni centrali e regionali?” Se lo chiede per l’ennesima volta a gran voce, il Coordinamento sindacale penitenziario (Coosp).

Il 34enne brindisino, condannato con pena definitiva per reati contro il patrimonio fino al 22 giugno del 2018, nella tarda mattinata di ieri ha tentato di impiccarsi con una corda legata a mo di cappio. Una guardia giurata lo ha salvato ma l'uomo, in serata, ha nuovamente tentato l'insano gesto tagliandosi un polso con una lametta. Fortunatamente anche in questo caso il tempestivo intervento delle guardie carcerarie ha evitato la tragedia. Ma si teme il peggio.

“In Italia i detenuti sono 59.738 di cui 57.210 uomini e 2.528 donne contro una capienza regolamentare di 46.338 di cui 2443 donne – si legge in una nota del segretario generale del Cosp, Domenico Mastrulli – la Puglia vanta una popolazione detenuta di 3608 di cui 173 donne contro una capienza regolamentare di 2249 di cui 182 sono donne. Solo il carcere di Lecce N. C mantiene inalterata una forza detentiva d1.150 persone detenute di cui 80 donne un dato statistico che varia di giorno in giorno, contro una capienza regolamentare di 671 posti letto di cui 59 riservate per donne”

“Secondo noi del Cosp sarebbe giunto finalmente il momento di iniziare ad aver il coraggio di dire basta alla vigilanza dinamica o, alle celle aperte nelle carceri, fino a quando non si completi il ristabilirsi il giusto numero degli organici del Corpo a meno 12mila unità in rapporto dei previsti 45mila per D. legs. 22.3.2013, solo in Puglia per le continue dismissioni di personale di polizia tra quiescenze, riforme e passaggio ai sensi art.75 in amministrazione civile dello Stato, mancherebbero 600 poliziotti di cui 100 donne”.

“In Puglia le carceri più critiche e le discutibili relazioni sindacali con le rappresentanze dei poliziotti e del comparto restano alte tra cui la disomogenea situazione di Lecce ma anche quella riscontrata a Foggia e Bari di cui il Cosp sta già valutando rappresentanze esterne a breve sarà portata all’attenzione dei vertici Politici del Governo”.

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