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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Campagna elettorale e usura: “Sapevamo di essere intercettati”

Nuova udienza del processo scaturito dalla denuncia dell'ex consigliere regionale Fi Danilo Crastolla: ascoltato come testimone il fratello, anche lui avvocato. "Io stesso autorizzai le cimici nello studio di Roma". I difensori degli imputati: "Intercettazioni inutilizzabili perché non genuine"

BRINDISI – “Sapevamo di essere intercettati nello studio legale di Roma: io stesso autorizzai l’installazione delle cimici prima dell’incontro per la restituzione della somma chiesta in prestito per le spese della campagna elettorale”. La testimonianza è stata resa da Guido Crastolla, avvocato che esercita a Roma, fratello dell’ex consigliere regionale di Forza Italia, Danilo, parte lesa nel processo in corso a Brindisi scaturito dalla sua denuncia su prestiti che, secondo l’accusa mossa dall’Antimafia, furono chiesti per coprire le spese elettorali legate alla ricandidatura. E accordati a tassi usurai, sino al 400 per cento.

Danilo Crastolla, anche lui avvocato, a sua volta è imputato nello stesso processo con l’accusa di aver emesso fatture false. Dovrebbe essere ascoltato in occasione della prossima udienza del dibattimento per rispondere alle domande del pubblico ministero e degli avvocati difensori degli imputati, così come è avvenuto venerdì scorso per il fratello Guido.

Il testimone, interrogato dal rappresentante della pubblica accusa, ha chiarito alcuni aspetti relativi alle intercettazioni ambientali avvenute nella sede dello studio legale Crastolla che ha sede a Roma. Su quelle conversazioni, ritenute fonti di prova per il pm, i difensori avevano sollevato eccezioni sin dall’inizio del dibattimento sostenendo che non fossero genuine e per questo non utilizzabili perché secondo i penalisti gli interlocutori sapevano di essere “ascoltati”. Erano cioè a conoscenza che fosse in atto un’attività di indagine con intercettazione e di conseguenza i dialoghi non sarebbero stati autentici.

Le intercettazioni rispetto alle quali sono state evidenziate perplessità si riferiscono agli incontri avvenuti a Roma, nello studio del professionista, per discutere della restituzione di un prestito chiesto per saldare le spese pari a 150mila euro. Il candidato Azzurro non riuscì a essere confermato come consigliere nelle Assise della Regione e rimase impigliato nella rete di chi pretendeva, stando ai capi di imputazione, anche con minacce e metodo mafioso. L’inchiesta fu battezzata Fenus Unciarum, 16 gli arresti nel blitz del 18 settembre 2014.

Guido Crastolla, stando a quanto è emerso nel corso del suo esame, ha ammesso di essere a conoscenza delle intercettazioni e ha spiegato di sapere dell’esistenza di “cimici” perché lui stesso autorizzò la polizia giudiziaria a installarle. Il particolare che per gli avvocati è tutt’altro che un dettaglio è emerso con chiarezza quando Crastolla ha risposto a una domanda del difensore Carmelo Molfetta. Sempre stando a quanto sostento da Crastolla, anche il fratello Danilo ne era a conoscenza. Anche lui, quindi, avrebbe saputo che quell’incontro sarebbe stato intercettato. In questa direzione ha puntato l’avvocato Massimo Manfreda, ponendo una precisa domanda al teste.

I penalisti, a conclusione, dell’udienza hanno reiterando la richiesta di inutilizzabilità di quelle conservazioni. Il Tribunale si è riservato. A giudizio ci sono 21 brindisini, tra cui Francesco Campana, ritenuto al vertice dalla Sacra Corona Unita, e T.T.. Gli altri imputati, sia pure a diverso titolo, sono: Roberto Antoniolli; Angelo Bellanova; Sandro Bruno; Oreste Luigi Secondo Devicienti; Francesco Lavino; Roberto Mazzuti; Antonio Occhineri; Pierpaolo Palermo; Francesco Luigi Poci; Vincenzo Primiceri; Pietro Soleti; i fratelli Carmine e Pierpaolo Palermo; Rossella Antoniolli; Giuseppe Diviggiano; Domenico Fioravante; Antonio Maizza; Giovanni Pozzessere, Pierpaolo Poci.

Nel collegio difensivo, oltre agli avvocati Carmelo Molfetta e Massimo Manfreda, ci sono  Rosanna Saracino, Stefano Prontera, Cosimo Lodeserto, Giancarlo Camassa, Luca Mangia, Giulio Bellanova, Gianfrancesco Castrignanò, Marcello Marasco, Gerardo Giorgione, Massimo Manfreda, Ladislao Massari.

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