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Cronaca Carovigno

La discarica abusiva continuava a funzionare: sequestro e tre denunce

Nei giorni scorsi personale del Corpo Forestale dello stato del comando stazione di Ostuni, ha effettuato un verifica presso una discarica al fine di controllarne l'avvenuta bonifica da parte del proprietario. Tale discarica, si trova in Contrada Computista, agro del Comune di Carovigno, ma a soli quattro chilometri dall'abitato di San Vito dei Normanni

CAROVIGNO -   Nei giorni scorsi personale del Corpo Forestale dello stato del comando stazione di Ostuni, ha effettuato un verifica presso una discarica al fine di controllarne l’avvenuta bonifica da parte del proprietario. Tale discarica, si trova in Contrada Computista, agro del Comune di Carovigno, ma a soli quattro chilometri dall'abitato di San Vito dei Normanni e dalla borgata di Serranova, contrada che ospita la maggior parte delle discariche nella Provincia, e che recentemente il sindaco Mimmo Mele ed il consiglio comunale di Carovigno hanno candidato anche a sito per un impianto di compostaggio.

La discarica abusiva di inerti-2La stessa discarica abusiva, era stata posta sotto sequestro da parte della Forestale di Ostuni nel 2007 e successivamente, su disposizione del magistrato competente, erano stati rimossi i sigilli nel luglio del 2012 al fine di permettere al proprietario di effettuare la bonifica del sito, così come disposto nel decreto della Corte di Appello di Lecce. Nel corso del controllo è emerso invece che l'area non solo non era stata bonificata, ma che l’attività di gestione di discarica abusiva è stata perpetrata nel tempo, con ingenti quantitativi di rifiuti quali sfridi di demolizione, rifiuti plastici, mobili fuori uso, rifiuti metallici, rifiuti pericolosi quali lastre di eternit, pneumatici fuori uso.  

La Forestale perciò ha provveduto a sequestrare nuovamente il sito, un’ area di circa 11.000 metri quadrati  con una profondità variabile con dei punti  fino a 20 metri. Denunciati per realizzazione e gestione di discarica non autorizzata in violazione all’articolo 256 comma 3, le cui pene prevedono l’arresto da uno a tre anni ed un’ammenda fino a 52mila euro la proprietaria dell’area tale V.P. , il conduttore della stessa tale V.R. , e P.R. intestatario di altre particelle ricadenti all’interno del sito.

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