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Cronaca Ostuni

Droga negli slip, convalidati gli arresti di Ferragosto a Ostuni

Il gip del Tribunale di Brindisi concede i domiciliari a Piero Semeraro, barman: nella biancheria aveva nascosto dieci birilli con sei grammi tra ecstasy e ketamina. Rimesso in libertà Gennaro Zizza: "Estraneo ai fatti, aveva solo dato un passaggio in auto"

OSTUNI – Sugli arresti per droga a Ostuni, nella notte di Ferragosto, è arrivata la pronuncia del gip del Tribunale di Brindisi: il giudice, dopo gli interrogatori per la convalida, ha concesso i domiciliari a Piero Semeraro, 26 anni, barman della Città Bianca, finito in carcere con l’accusa di spaccio, mentre ha rimesso in libertà Gennaro Zizza, 27, titolare di una ditta di impianti elettrici, ristretto ai domiciliari, riconosciuto estraneo ai fatti.

Piero Semeraro-2La pronuncia del giudice per le indagini preliminari Giuseppe Licci permette di distinguere nettamente le posizioni dei due ragazzi fermati nella notte a cavallo tra il 14 e il 15 agosto dagli agenti del Commissariato di Ostuni, nell’ambito di servizi anti-droga organizzati in occasione delle serate estive.

Nessun dubbio, secondo il gip, sulla sussistenza dei “gravi indizi di colpevolezza” in relazione allo spaccio di droga, a carico di Semeraro dal momento che il giovane aveva nascosto la sostanza negli slip. Nella biancheria intima, infatti, gli agenti hanno trovato “dieci birilli contenenti ecstasy e ketamina, per un totale di sei grammi”. Semeraro difeso dall’avvocato Giuseppe Bagnulo, nel corso dell’interrogatorio ha escluso qualsiasi coinvolgimento da parte di Zizza, assistito dall’avvocato Andrea Melpignano: il barman ha spiegato che l’amico, quella sera, si era limitato a dargli un passaggio in auto. Zizza, dal canto suo, ha rivendicato la propria estraneità, al fianco del suo difensore, l’avvocato Andrea Melpignano, spiegando di non sapere nulla della droga.

Il gip ha ritenuto credibile le versioni offerte dai giovani. Ma per Semeraro che ha ammesso di essere “assuntore di sostanze”, ha sottolineato che il quantitativo trovato e le “modalità di occultamento” con gli slip a far da “cassaforte”, sono sintomatiche del fatto che l’indagato “avesse voluto evitare di farsi scoprire nella consapevolezza di trovarsi in una condizione di illegalità”. Il gip, inoltre, ha evidenziato che Semeraro, aveva con sé 720 euro, somma che porta a ritenere verosimile l’ipotesi di un’attività di spaccio.

Gennaro Zizza-2“Discorso diverso per Zizza”, scrive il gip. “Al di là della sua presenza insieme a Semeraro anche nelle ore immediatamente precedenti l’arresto, non consente di affermare che fosse consapevole della disponibilità della droga da parte di Semeraro e non sono stati acquisiti ulteriori elementi per ipotizzare una comunanza di interessi fra i due”.

Nessuna misura, quindi, per Zizza che è stato rimesso in libertà mentre il pm Raffaele Casto aveva chiesto i domiciliari, mentre per Semeraro il gip ha ritenuto sussistente l’esigenza cautelare legata al pericolo di reiterazione della stessa condotta e tenuto conto del suo status di incensurato ha riconosciuto il beneficio degli arresti domiciliari, anche in considerazione della possibile riqualificazione del fatto con l’ipotesi di minore entità. Il pm, invece, aveva chiesto il carcere.

Per Semeraro, l’accusa di spaccio potrebbe portare a una condanna alla pena oscillante fra i due e i tre anni di reclusione, stando a quanto evidenziato dal gip.

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