Droga sullo scafo, in una lettera contatti e importi tra Albania e Brindisi
Le intercettazioni ambientali svelano una missiva scritta dal brindisino Domenico Pascariello, detenuto in carcere, e destinata a Maurizio Muscogiuri, recapitata dalla moglie di un altro detenuto: debiti, crediti e il timore che qualcuno potesse parlare. Gli indagati negano: “Solo denaro per un’auto”
BRINDISI – La contabilità legata ai carichi di marijuana in arrivo dall’Albania e destinati a Brindisi sarebbe stata riportata in una lettera ritenuta importante dai finanzieri per ricostruire il business dei viaggi contestato a Giuseppe Vantaggiato, Maurizio Muscogiuri e Maurizio Carratta, arrestati tre giorni fa, in concorso con Domenico Pascariello e con l’albanese Besmir Hameti, entrambi in carcere dall’11 gennaio.
La missiva è stata scoperta ascoltando le intercettazioni ambientali autorizzate in fase di indagine, subito dopo l’arresto di sette mesi fa, quando Pascariello e Hameti furono trovati a bordo di un gommone con 1.900 chili di marijuana, suddivisa in 84 borsoni. Determinante, in questo caso, sarebbe stata una conversazione nell’auto in uso a Maurizio Muscogiuri il 16 maggio scorso: il dialogo ha permesso di apprendere l’esistenza del testo scritto da “Pascariello in carcere e destinato a Maurizio Muscogiuri, per il tramite del figlio (rimasto indagato a piede libero, ndr) dalla moglie di un altro detenuto per fatti analoghi”. Nell’ordinanza è riportato anche il nome del brindisino detenuto, estraneo al pari della moglie, alle accuse mosse nel provvedimento di arresto firmato dal gip Paola Liaci del Tribunale di Brindisi.
“Emerge – è scritto – che il detenuto Pascariello è una minaccia in quanto, in virtù di un debito verso i suoi sodali, vorrebbe rilevare i particolari del traffico illecito che lo ha portato a essere tratto in arresto”. Praticamente un rischio del quale ha parlato in auto Michele Muscogiuri: “Ste lettere ci rovinano a noi, questo lo dobbiamo pagare”. Secondo la ricostruzione dell’accusa imbastita dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, Pascariello sarebbe stato in credito di 700 euro verso Muscogiuri per i carichi di droga importati dall’Albania.
La conversazione è stata oggetto di chiarimento nel corso dell’interrogatorio di garanzia reso dagli indagati davanti al gip, alla presenza dei difensori Daniela d’Amuri e Cinzia Cavallo. In quella sede, hanno spiegato che la somma si riferiva al costo della riparazione di alcune componenti di un’auto e hanno escluso qualsiasi coinvolgimento neo carichi di droga. Anche in considerazione del contenuto dell’interrogatorio le penaliste hanno depositato istanza al Tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento della custodia in carcere.