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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Comune, individuati i settori a rischio corruzione

Impatto elevato nell’edilizia, urbanistica, ambiente, concessione di contributi, controlli ai negozi e autorizzazioni per i tavolini. Le valutazioni dei dirigenti nelle schede allegate al piano di prevenzione triennale 2016-2018. Stop alle richieste di priorità per motivi non indicati nel regolamento di contabilità: “No ai favoritismi”

BRINDISI –  Ci sono alcune aree critiche per il Comune di Brindisi perché a rischio corruzione, come l’edilizia, l’urbanistica e ancora quelle legate alla concessione dei contributi pubblici e ai controlli negli esercizi pubblici: qui, in una scala da 1 (punteggio minimo) a 5 (massimo), l’impatto arriva a 4, confermando la necessità di azioni di prevenzione incisive.

La polizia di nuovo al Comune di BrindisiSono “settori” individuati dagli stessi dirigenti di Palazzo di città, ai quali nelle scorse settimane è stato chiesto di analizzare, procedimenti amministrativi alla mano, il grado di rischio corruttivo indicando allo stesso tempo le possibili azioni in chiave preventiva. Lo zoom costituisce un obbligo di legge ed è necessario per arrivare alla definizione del piano anti-corruzione della durata di tre anni, dal 2016 al 2018, che la Giunta di centrosinistra ha adottato in una delle ultime riunioni prima del terremoto giudiziario che ha portato l’ormai ex sindaco, Mimmo Consales, ai domiciliari con l’accusa di corruzione in concorso con l’imprenditore Luca Screti, ex amministratore unico della società Nubile, nell’ambito del’inchiesta sull’affidamento in gestione dell’impianto di Cdr, di proprietà comunale. Tra i due, come ormai è noto, ci sarebbe stato un patto corruttivo per una tangente di 30mila euro, destinata al pagamento di debiti con Equitalia maturati da Consales.

L’analisi demandata ai funzionari dell’Amministrazione comunale, in verità, è ancora in corso e infatti le schede di valutazione non sono state depositate tutte. Quelle che ci sono forniscono un quadro di riflessione che viaggia parallelamente a quello tracciato dalla Procura di Brindisi, peraltro ancora non ultimato tenuto conto delle dichiarazioni rilasciate da Screti.

Teodoro NigroMeritano approfondimento quelle firmate dal comandante dei vigili urbani, Teodoro Nigro, il quale ha passato in rassegna tutte le aree di attività poste in essere dai poliziotti municipali valutando la “probabilità di rischio corruttivo”: il punteggio pari a 4, che per il Comune di Brindisi ha rappresentato sino il massimo, è stato attribuito alla “probabilità di rischio corruttivo per il rilascio dei pareri per l’occupazione di suolo pubblico e installazione dei dehors”, vale a dire tavolini e sedie all’esterno dei locali, soprattutto nei mesi della stagione estiva, e per gli esposti, le diffide e le ordinanze attinenti le attività commerciali”.

Lo stesso punteggio, espressione di analoga valutazione in termini di impatto corruttivo, è stato assegnato alle “richieste di accertamenti e sopralluoghi per segnalazioni di inconvenienti e difformità edilizio-urbanistiche e paesaggistiche, anche questo settore di competenza dei vigili urbani.

Il comandante Nigro ha assegnato il punteggio di tre punti alla verifica dei provvedimenti emessi in materia ambientale così come degli esposti di soggetti pubblici e privati nel settore dell’igiene urbana e la gestione del contenzioso per sanzioni amministrative davanti  al giudice di pace. E ancora alle  richieste di variazioni di residenza anagrafica, la predisposizione di atti di liquidazione di spesa per la fornitura di beni e servizi.

Due punti, invece, sono stati assegnati guardando ai “sinistri stradali e alla gestione del contenzioso davanti al prefetto di Brindisi, all’adozione di ordinanze per i trattamenti sanitari obbligatori, alla predisposizione di atti di liquidazione di spesa in caso di soccombenza per liti in giudizio e ancora per la notifica di atti amministrativi e delle autorità giudiziarie; un punto per il procedimento amministrativo relativo agli “infortuni in servizio del personale dipendente”. Due punti anche per l’accesso a documenti relativi alla gestione dei dipendenti, il rinvenimento di oggetti smarriti, l’opposizione a cartelle esattoriale per la riscossione coattiva e ancora nei casi di richiesta di devoluzione o distruzione di merci sequestrate o confiscate

Rischio corruttivo pari a uno in caso di richieste di rateizzazione delle sanzioni amministrative, rilascio delle autorizzazioni di accesso alla zona a traffico limitato di viale Regina Margherita.

Le altre schede disponibili sono quelle firmate dal dirigente del settore Servizi finanziari, Mirella Destino, a proposito della “gestione dei bilancio” con “accertamenti, impegni, mandati e reversali”: in questo settore, punteggio pari a tre per i pagamenti in considerazione del fatto che sono state riscontrate richieste di liquidazione adducendo priorità non considerate nel regolamento di contabilità.

“Si richiede che eventuali altre priorità devono essere valutate solo se autorizzate e motivate dal segretario generale, al fine di evitare favoritismi e garantire l’imparzialità della Pubblica Amministrazione”, ha scritto il dirigente.

Angelo ROMATre punti anche per la “concessione dei contributi”, stando alle valutazioni del dirigente dell’Ufficio di Gabinetto, Angelo Roma, secondo il quale si rende necessario “stemperare la discrezionalità nell’erogazione”.

Un punto in meno nelle valutazioni delle “predisposizione delle delibere di Giunta, per la costituzione dell’Amministrazione comunale nei giudizi civili, penali e in quelli dinanzi al Tar e al Consiglio di Stato”. Il giudizio è del dirigente del settore Affari Legali, Francesco Trane, secondo il quale occorre “sensibilizzare i settori del Comune a inviare immediatamente le relazioni e i documenti di causa per rendere più rapidi i tempi di costituzione in giudizio dell’Ente”.

Nel piano di prevenzione della corruzione è stato messo nero su bianco l’impegno alla trasparenza per “favorire la partecipazione dei cittadini al’attività pubblica”, a sua volta funzionale a tre scopi: innanzitutto “sottoporre a un controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della cosa pubblica per consentirne il miglioramento”, poi per “assicurare la conoscenza da parte dell’utenza” e infine “prevenire fenomeni corruttivi e promuovere l’integrità dell’operato pubblico”.

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