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Cronaca

Diportisti tranquilli in Grecia: non ancora in vigore la tassa sulle barche estere

La tassa sulle barche straniere che entreranno in acque e porti greci? State tranquilli, almeno per qualche tempo ancora. La legge è stata approvata nel novembre 2013, ma non sono state ancora emanate le direttive di applicazione per le autorità marittime e la polizia

KERKYRA – La tassa sulle barche straniere che entreranno in acque e porti greci? State tranquilli, almeno per qualche tempo ancora. La legge è stata approvata nel novembre 2013, ma non sono state ancora emanate le direttive di applicazione per le autorità marittime e la polizia, quindi tutto resta come prima. Senza escludere la possibilità che il governo ellenico ci ripensi e introduca una modifica sostanziale, seguendo ciò che ad esempio è avvenuto in Italia dove la tassa colpisce le barche nazionali ma non quelle estere. Ce lo spiega Dimitri Koutsodondis, direttore del Marina di Gouvia, uno dei più grandi della Grecia con i suoi mille posti barca, collocato in una profonda insenatura sulla costa interna dell’isola di Kerkyra.

E’ qui che viene ospitata la flotta della Regata Internazionale Brindisi-Corfù dopo l’arrivo. Il Marina di Gouvia è un partner tecnico sempre più importante per la manifestazione, e probabilmente lo sarà ancor più in futuro. E’ qui che la sera del 13 giugno si è svolta la festa della premiazione, seguita da un party per gli equipaggi sul green del campo di cricket. Vino delle Tenute Rubino, uno dei due main sponsor dell’evento, spiedini, birra locale e tanta musica (ha ballato anche Paolo Montefusco, “catturato” letteralmente dal suo equipaggio e da Teo Titi, presidente del Circolo della Vela Brindisi), sia disco che tradizionale greca.

Dimitri Koutsodondis, direttore del Marina di  Gouvia-2Ma prima, assieme al direttore di “Fare Vela”, Federico Maselli, abbiamo rivolto a Dimitri Koutsodondis alcune domande sull’iter applicativa della nuova legge. Che interessa moltissimo i diportisti brindisini e pugliesi che ogni anno fanno rotta sulle vicine coste ed isole elleniche, non solo quelle ioniche ma anche quelle dell’Egeo. Insomma, la stangata ci sarà o no? “Siamo in attesa che tutto sia pronto. Che le autorità portuali e quelle di polizia siano pronte. Ma nessuno sa quando”, spiega il direttore del Marina di Gouvia.

“Per ora è meglio così”, ammette Koutsodondis. “La nostra economia si sta riprendendo progressivamente, e i diportisti non lasciano solo soldi ai marina, ma anche al settore turistico delle isole. Lo dico chiaramente: non potremmo sopravvivere solo con le barche greche. Abbiamo fatto il possibile per attirare verso il nostro marina i turisti stranieri, che qui si trovano molto bene. Vengono nei nostri uffici, si rendono conto dei prezzi e ci dicono che torneranno certamente anche l’anno dopo”.

Dimitri Koutsodondis spiega con una battuta che l’applicazione della tassa sulla nautica nazionale in Italia ha provocato una migrazione verso altri lidi: “Qualcuno avrà pensato che l’avessi scritta io quella legge”, dice sorridendo, per sottolineare quanto sia importante lo stazionamento nel Marina di Gouvia di imbarcazioni italiane. “Molti sono venuti qui”, racconta. Il Marina di Gouvia è pieno al 95 per cento della sua capienza di mille posti barca. Le barche estere rappresentano il 70 per cento del traffico nautico in acque greche. Il direttore del Marina di Gouvia una proposta ce l’ha: “Se proprio si deve introdurre questa tassa, in Grecia, applichiamola allora alle barche greche”.

Non resta che attendere gli eventi, dunque, come Dimitri Koutsodondis. Intano le isole e porti greci, le splendide baie e i marina sono ancora tax - free. E molti ne approfittano. Noi, del resto, siamo i più vicini.

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