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Cronaca

Medico imputato per concussione, spunta una registrazione

Nel processo in corso a Brindisi, acquisito un cd contenente un colloquio tra il professionista e la donna che lo denunciò: "Chiese duemila euro per un intervento chirurgico". Il Tribunale ha disposto perizia sull'audio

BRINDISI –  Spunta una registrazione audio nel processo in cui è imputato un medico dell’ospedale Perrino di Brindisi, accusato di concussione dopo la denuncia di una donna: il cd relativo alla conversazione è stato depositato dal pm e acquisito al fascicolo del dibattimento, con richiesta di perizia.

Il Tribunale ha conferito incarico per l’ascolto e la trascrizione del dialogo che, secondo il sostituto procuratore, sarebbe prova dell’accusa mossa nei confronti del medico, prossimo alla pensione, dalla donna che nel processo è parte civile. Si tratterebbe di una registrazione fatta dalla stessa denunciante nel 2012, periodo di tempo con riferimento al quale è stata mossa l’accusa di concussione. Il medico brindisino è stato rinviato al giudizio del Tribunale perché avrebbe chiesto una somma compresa fra duemila e 2.200 euro alla donna, per un intervento chirurgico.

Il cd è stato depositato in occasione dell’ultima udienza, con richiesta di acquisizione al fascicolo del dibattimento. I difensori dell’imputato, gli avvocati Cosimo Lodeserto e Cataldo Crusi, si sono opposti sostenendo che non si tratterebbe della registrazione originale, ma già riversata, e hanno sollevato eccezioni sull’utilizzabilità ai fini processuali, anche facendo riferimento a una delle ultime pronunce della Corte di Cassazione. Il Tribunale, al contrario, non ha ravvisato alcun profilo di inutilizzabilità e ha disposto una perizia.

Nel processo, oltre alla parte lesa rappresentata dall’avvocato Francesco Nigro, parte civile è anche l’Azienda sanitaria locale di Brindisi che si è costituita con l’avvocato Carmela Roma, nominata con delibera dal direttore Giuseppe Paqualone. Nelle istanze presentate dai legali e ammesse, non c’è la quantificazione del danno di cui si chiede il risarcimento: deciderà il Tribunale, in caso di condanna. Il medico, dal canto suo, ha sempre respinto l’accusa e ha rinunciato a riti alternativi al dibattimento per dimostrare udienza dopo udienza la correttezza del proprio operato.

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