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Cronaca

Furti e truffa anche alla Vodafone, sentenza per sette brindisini

Chiuso il processo con rito abbreviato: assolti dall'accusa di associazione per delinquere Pietro Elia, Mauro Calò, Vincenzo Pagliara e Antonio Fragnelli. Condanne fino a un anno e otto mesi. Tra i furti anche spalliere per letti, quadri di Gesù, gasolio e chianche

BRINDISI – Tre anni dopo gli arresti, arriva la prima sentenza per sette brindisini che hanno optato per il processo in abbreviato di fronte all’accusa di aver imbastito una truffa ai danni della società Vodafone, attraverso la contraffazione di documenti di identità, e di aver progettato furti di gasolio, chianche, testiere per letti e persino di aver rubato un quadro raffigurante Gesù.

Il gup ha assolto Pietro Elia, 56 anni, rappresentante nel settore della telefonia, residente a Ceglie Messapica, difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda, il quale già all’indomani dell’interrogatorio di garanzia ottenne la remissione in libertà. Per Elia, il giudice Paola Liaci ha concluso riconoscendo la totale estraneità ai fatti contestati nel capo di imputazione, mettendo fine a un incubo iniziato nel momento in cui la Procura lo aveva ritenuto partecipe di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati quando era “promoter della Vodafone”.

Secondo l’accusa, Elia “in accordo con gli associati, attiva schede Sim intestate a persone o aziende di comodo, utilizzando dai e documenti falsi forniti dal gruppo, procurando in tal modo cellulari, smartphone, pc portatili, chiavette usb che poi venivano ricettati”. La difesa ha dimostrato l’assoluta estraneità ai fatti.

Con la sentenza, il gup ha riconosciuto l’assoluzione dal reato di associazione per delinquere anche nei confronti di Mauro Calò, 36 anni, nato a Mesagne ma residente a Oria; Vincenzo Pagliara, 26 anni, originario di Campi Salentina ma residente a Oria e Antonio Fragnelli, nato a Francavilla Fontana ma residente a Oria, 25 anni, “per non aver commesso il fatto”.

Sono stati condannati in relazione a singoli furti: Aldo Caputi, 57 anni, di Torre Santa Susanna, alla pena di un anno e sei mesi di reclusione con multa di 1.400 euro; Antonio Fragnelli e Andrea Mingolla, 26 anni, nato a Mesagne ma residente a Oria, a un anno e otto mesi con 600 euro di multa e infine Natalino Giuseppe Ruggio a sei mei di reclusione con 400 euro di multa. Pena sospesa per Ruggio, Fragnelli e Mingolla.

Tra i furti contestati, ci sono anche quelli di “300 litri di gasolio da un silos”, “quattro spalliere da letto in ferro e un quadro raffigurante il Cuore di Gesù” e ancora “70 metri quadrati di pavimentazione del tipo chianche”. Nel collegio difensivo, gli avvocati: Giuseppe Pomarico, Roberto Palmisano, Fabio Falco e Stefano Epicoco per i quali il prossimo passo sarà l’appello, non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza. Il processo scaturisce dall’inchiesta che nel mese di maggio 2013 portò agli arresti di 19 persone, tutte del Brindisino, a fronte di 37 indagati.

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