Il montascale della vergogna: questa non è una città per disabili
Purtroppo, in questa città, non sempre si riesce a misurare la dimensione temporale determinata dall’avverbio “ momentaneamente “, che nella accezione corrente significa per ora, per il momento, in questo momento. Rimane sempre indefinito nei suoi limiti. E’ certo il momento iniziale, ma incerto quello finale
BRINDISI - “Il servizio trasporto disabili mediante montascale è 'momentaneamente' sospeso per manutenzione”. Questa l’informazione contenuta nel cartello affisso da mesi affianco al Montascale del sottopasso di via Tor Pisana, dalla società Multiservizi. Purtroppo, in questa città, non sempre si riesce a misurare la dimensione temporale determinata dall’avverbio “ momentaneamente “, che nella accezione corrente significa per ora, per il momento, in questo momento. Rimane sempre indefinito nei suoi limiti. E’ certo il momento iniziale, ma incerto quello finale.
Può durare un minuto, un’ora, un giorno, una settimana, un mese, ma anche un anno. Forse per sempre, in applicazione della legge di Murphy, secondo la quale non c’è niente di più definitivo di un fatto provvisorio. Sicuramente a Brindisi. Ma “momentaneamente” potrebbe anche misurare il livello culturale, l’apatia, l’insensibilità, il disinteresse, il livello di disponibilità e di attenzione di una persona, di una comunità, di una amministrazione, nei confronti di chi è in difficoltà.
Perché quel montascale è stato installato per permettere alle persone con disabilità di superare la frattura determinata dalla ferrovia per raggiungere il centro o uscirne. Se non funziona significa creare notevoli difficoltà e disagio ai quei cittadini. Anche perché l’altro sottopasso di via Appia risulta da sempre interdetto alle persone con disabilità, ai tanti cittadini anziani con problemi di deambulazione, alle donne con la carrozzina dei bambini al seguito, ma anche a qualsiasi cittadino che, temporaneamente, a causa di incidenti o malattia, si trovi in una situazione di difficoltà dal punto di vista motorio.
Quei cittadini devono girare al largo. Devono percorrere il giro lungo da via Ponte ferroviario o ponte De Gasperi. Ammesso che sia loro possibile farlo autonomamente per via della pendenza. Un fatto che non può destare molta meraviglia, in quanto rientra nella normale cultura di questa città, che in questo campo ha da sempre difettato nell’impegno concreto, come certificato dalle tante barriere architettoniche esistenti. Che non è riuscita mai a progettare la normalità, ad andare al di là del superamento delle barriere architettoniche.
Naturalmente non compete alla Multiservizi ripristinare la funzionalità del montascale, ma all’amministrazione comunale, che evidentemente non ritiene l’intervento una priorità. Che può farsi a babbo morto. Infatti, in tutto questo tempo nessuno si è preoccupato di intervenire per ripristinarne il funzionamento. Nonostante le tante sollecitazioni. Una situazione disdicevole sotto molti punti di vista, che non si può protrarre ulteriormente: o si ripara o si toglie di mezzo, assumendosi però la responsabilità di dirlo chiaramente alle persone interessate. Senza lasciare niente in sospeso. Occorre solo un piccolo gesto. Certificare il disimpegno, modificando quel momentaneamente in definitivamente. Rimane l’obbligo di chiedere scusa alle persone interessate e alla città.