Capitaneria: altro sequestro di ricci di mare, e del vietato "bianchetto"
Non cessa la pesca di frodo di specie il cui prelievo è vietato, come il novellame, detto comunemente bianchetto, o rigorosamente regolamentato come i ricci di mare
Non cessa la pesca di frodo di specie il cui prelievo è vietato, come il novellame, detto comunemente bianchetto, o rigorosamente regolamentato come i ricci di mare. Ma la Guardia costiera di Brindisi non ha affatto allentato i controlli e altri autori di violazioni delle normative in materia sono stati colti in flagrante e sanzionati adeguatamente, mentre il prodotto è stato sottoposto a sequestro. Per i ricci i militari della Capitaneria di Brindisi hanno provveduto alla reimmissione in mare, mente il bianchetto è stato distrutto.
Il primo servizio è stato condotto a Torre San Gennaro, marina del comune di Torchiarolo, dove i militari hanno proceduto al sequestro di circa 1.000 ricci di mare (Paracentrotus lividus) a carico di un pescatore sportivo, ed alla contestazione del discendente illecito amministrativo che prevede l’irrogazione di una sanzione fino ad un importo massimo di 12.000 euro.
Un decreto ministeriale del 12 gennaio 1995 regolamenta la disciplina della pesca del riccio di mare, appartenente alla famiglia degli Echinodermi, sottoposto attualmente a un prelievo indiscriminato sia da parte dei pescatori professionali che da parte dei pescatori sportivi. Le normative stabiliscono che nella pesca sportivo-ricreativa il limite giornaliero di cattura è di 50 esemplari, mentre il pescatore professionale non può catturare giornalmente più di mille esemplari.
I ricci, freschi ed ancora allo stato vitale, destinati ad alimentare il mercato illegale con banchetti improvvisati ai bordi delle strade, o il menu di locali di ristorazione, sono stati sottoposti a sequestro ed immediatamente rigettati in mare. Ma i controlli hanno evidenziato anche quanto sia diffusa, in questo periodo dell’anno, la vendita e la somministrazione del cosiddetto “bianchetto” comunemente definito “schiuma di mare”.
Quella che per alcuni è solo una prelibatezza secondo alcuni, in realtà è solo il risultato di un grave danno all’ecosistema marino, trattandosi di pesce allo stato giovanile. Gli ispettori della Capitaneria, nel corso di verifiche nelle vie cittadine di Brindisi, hanno individuato una improvvisata postazione abusiva di vendita di novellame di sardina (Sardina pilchardus), e oltre alla sanzione amministrativa applicata alla persona coinvolta,, tutto il prodotto – come già detto - è stato posto sotto sequestro e successivamente distrutto.
Si ricorda che per segnalare comportamenti illeciti o situazioni dubbie sono attivi, 24 ore su 24 e sette giorni su sette, il numero di centralino della Sala Operativa 0831521022 e la casella di posta elettronica cpbrindisi@mit.gov.it mentre, per le sole emergenze in mare, il numero blu 1530.