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Cronaca Ceglie Messapica

Aperta l'indagine sul concorso sospeso. Ma il sindaco dice: "Andrò avanti, non mi fermerà nessuno"

CEGLIE MESSAPICA - Finisce nelle mani dell’autorità giudiziaria il caso del concorso per l’assunzione di un istruttore amministrativo in seno al Comune di Ceglie Messapica, sospeso ieri mattina dalla commissione giudicante. Dopo le proteste in aula, la sala del ristorante Tre Trulli adibita a sede concorsuale, provocate dall’allontanamento di tre dei 180 concorrenti accorsi da tutta la Puglia prima dei tempi stabiliti dalla commissione stessa – un’ora dalla lettura delle tracce -, i carabinieri e la procura stanno cercando di capire che cosa possa essere veramente successo. Acquisiti agli atti i verbali della commissione, i membri della quale nelle ore immediatamente successive sono stati ascoltati dai militari al comando del maresciallo Sante Convertini.

CEGLIE MESSAPICA - Finisce nelle mani dell’autorità giudiziaria il caso del concorso per l’assunzione di un istruttore amministrativo in seno al Comune di Ceglie Messapica, sospeso ieri mattina dalla commissione giudicante. Dopo le proteste in aula, la sala del ristorante Tre Trulli adibita a sede concorsuale, provocate dall’allontanamento di tre dei 180 concorrenti accorsi da tutta la Puglia prima dei tempi stabiliti dalla commissione stessa – un’ora dalla lettura delle tracce -, i carabinieri e la procura stanno cercando di capire che cosa possa essere veramente successo. Acquisiti agli atti i verbali della commissione, i membri della quale nelle ore immediatamente successive sono stati ascoltati dai militari al comando del maresciallo Sante Convertini.

In merito all’accaduto hanno riferito in qualità di persone informate sui fatti la presidente Antonia Tarantino, e i membri Zanelia Landolfo e Pasquale Tondo. Gli accertamenti partono innanzitutto da un dato: la sospensione del concorso è per gli inquirenti il punto di partenza, che ridimensiona qualsiasi ipotesi di presunte irregolarità. Partendo da questo assunto, il fatto da chiarire è (dato per scontato e acclarato anche il fatto che tre persone si sono allontanate prima dei tempi stabiliti) quanto vincolante sia il regolamento concorsuale elaborato dalla commissione e quanto quell’elaborato sia rispondente alla normativa generale che disciplina la materia. La risposta al primo dei quesiti stabilirà il grado e il tipo di trasgressione messa in atto dai tre concorrenti. Il secondo, acclarerà la legittimità del concorso stesso.

E sulla legittimità delle procedure è puntata l’attenzione delle opposizioni, di centrosinistra e in seno allo stesso centrodestra. Porta la firma di quattro consiglieri, fra ex assessori e ex presidente del consiglio comunale in seno alla giunta capeggiata dall’ex sindaco Pietro Federico, un esposto al prefetto gemello di un esposto alla sezione regionale della Corte dei Conti. In entrambi i documenti, nel mirino delle opposizioni finiscono tanto la gestione complessiva del personale da parte dell’attuale esecutivo, sindaco Luigi Caroli in testa, quanto la composizione delle commissioni concorsuali.

“Nella commissione riferita  al concorso per assumere  due istruttori direttivi specialisti nel  settore informatico, categoria D3, non si rilevano commissari esperti nelle materie oggetto del concorso e le funzioni di  segretario della commissione sono svolte  da un dipendente di ruolo dell’ente di categoria inferiore a quella del posto oggetto della procedura concorsuale”. E inoltre che “nella commissione relativa al concorso per assumere un ingegnere gestionale, le funzioni di segretario della commissione sono svolte da un dipendente di ruolo dell’ente di categoria inferiore a quella del posto oggetto della procedura concorsuale”, scrivono i consiglieri comunali del centrosinistra Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda e Nicola Trinchera.

Fintanto che le autorità interpellate non si esprimeranno nel merito delle presunte irregolarità oggetto degli esposti, lapidarie le conclusioni dei quattro consiglieri: “In questi mesi abbiamo assistito a modifiche quasi settimanali della pianta organica e del  fabbisogno del personale. Ogni giorno ci siamo trovati di fronte a modifiche e correzioni di bandi come fossero della parole crociate. Abbiamo assistito ad una politica del personale basata sulla logica del taglio delle teste, finalizzata a sistemare ai posti di comando uomini fidati. Oggi, alla prova dei fatti  la macchina amministrativa, insieme a chi la dirige, ha dato una pessima dimostrazione in tema di trasparenza, di efficienza  e di capacità organizzativa”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, una tantum, l’intervento dei consiglieri di centrodestra Tonino Piccoli, Domenico Convertino, Francesco Locorotondo e Ciro Argese, che contestano la legittimità della designazione di Antonia Tarantino, “in qualità di presidente anche delle altre commissioni giudicatrici per i concorsi svolti alcuni giorni addietro. Pertanto, bisogna sospendere anche gli altri concorsi”. La conclusione, anche in questo caso, punta sull’operato della amministrazione: “I dubbi che avevamo si sono rivelati, dunque, fondati e la gestione di tutti i concorsi, non solo di quello sospeso, ci appare condizionata e poco trasparente”.

Respinge risolutamente al mittente ogni insinuazione, il sindaco Luigi Caroli, che si scrolla di dosso ogni insinuazione, partendo da un assunto incrollabile: “Il concorso sospeso va fatto, su questo non si discute”, come non si discute sulla “fiducia assoluta nell’operato della commissione”. L’occasione è propizia per mostrare i muscoli del “rispetto delle regole” e della “determinazione ad andare avanti”. “Sono stato chiamato per rilanciare in questo paese dallo stato di immobilità paralizzante in cui versa, lo devo ai miei elettori e lo devo anche ai miei figli”, conclude Caroli, che manda un messaggio nella bottiglia agli avversari: “Nessuno potrà fermarmi, questo sia chiaro a tutti. Non mi sono fermato mai davanti a nulla, non mi fermeranno adesso”.

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