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Cronaca

“Appalti e tangenti”: 76 indagati tra Brindisi e Taranto

Accusa di corruzione confermata per il sindaco di Erchie e il suo ex vice per un parco eolico e lavori nella zona Pip

BRINDISI – Appalti e tangenti secondo il pm della Dda di Lecce avrebbero viaggiato di pari passo anche nel comune di Erchie e confermando l’accusa di corruzione, mossa al momento degli arresti, ha chiuso le indagini a carico del sindaco Giuseppe Antonio Margheriti e del suo ex vice, Domenico Margheriti.

La corruzione contestata

Il pm Alessio CoccioliIl primo cittadino (non si è dimesso) è tornato in libertà lo scorso 10 ottobre per effetto della decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, eseguita il 4 luglio scorso, mentre l’altro ha fatto un passo indietro, lasciando l’incarico in seno alla Giunta di centrodestra. Entrambi hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato, ora rischiano il processo assieme a 74 persone, sei delle quali sono brindisine, le altre residenti a Taranto e provincia, zona nella quale sono partite le indagini coordinate dal sostituto procuratore Alessio Coccioli (nella foto accanto).

Secondo il pm avrebbero ottenuto “il pagamento di 80mila euro, a titolo di tangente, con la promessa di ulteriori dazioni di denaro per una cifra complessiva di 110mila”.  La condotta corruttiva contestata al sindaco, difeso dall’avvocato Raffaele Missere, e al suo ex vice (nessuna parentela fra i due) attiene all’affidamento di lavori per un importo di poco superiore a un milione di euro per il completamento delle infrastrutture primarie della zona Pip a carattere artigianale e alla realizzazione di un parco eolico: sono indagati in concorso Margheriti sindaco e l’altro, in qualità di suo (ex) vice con deleghe alle Politiche comunitarie, programmazione e bilancio, nonché politiche sociali, e pubblica istruzione. Per la zona Pip, il Comune avrebbe affidato lavori per manti bituminosi, reti fognarie, pluviali e di pubblica illuminazione delle strade per 1.009.828 euro e venti centesimi in favore di una srl, La Tecnoscavi, poi vincitrice della gara d’appalto. Il lasso temporale della contestazione parte da un periodo anteriore al 28 marzo 2012, sino al gennaio 2014.

Per Margheriti sindaco (nella foto in basso) c’è un’ulteriore accusa di corruzione rispetto alla realizzazione di un parco eolico: Avrebbe posto in essere “su esplicita richiesta di Massimiliano Pedone, una pluralità di atti contrari ai doveri d’ufficio”. Massimiliano Pedone, secondo questa chiave di lettura, avrebbe “agito d’intesa con il padre Pasquale”. Il primo cittadino avrebbe “effettuato continui controlli nel cantiere in cui si stava realizzando un parco eolico in zona Tre Torri” e avrebbe fatto in modo di “far pervenire alla Regione Puglia una segnalazione”. In questa comunicazione “esponeva una serie di irregolarità, contrariamente al vero” sostenendo che ci fosse stato “l’interramento del cavidotto in maniera difforme rispetto all’autorizzazione del progetto”.

Giuseppe MargheritiLa Procura contesta anche un provvedimento di blocco parziale dei lavori con “emissione di un’ordinanza contingibile e urgente in danno della società Eolica Erchie, proprietaria dell’impianto dietro la promessa di consegna di una percentuale di denaro pari al 10-12 per cento da applicare sull’importo del contratto di subappalto che l’impresa Tecnoscavi avrebbe ottenuto per l’esecuzione dei lavori di movimento terra” dopo l’attività di “ostruzionismo posta in essere dal sindaco Margheriti”. In tal modo, sostengono i pm, la Eolica Erchie avrebbe “perso i benefici dell’incentivazione dell’energia rinnovabile e l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Puglia il 28 dicembre 2012 per la costruzione del parco” in agro di Erchie. Le condotte sono contestate con riferimento al periodo che va da luglio a ottobre 2012.

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