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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cellino San Marco

Appalti truccati a Cellino S.Marco: il Comune si costituisce parte civile

Il Comune di Cellino San Marco ha intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento a carico dell'ex sindaco di Cellino San Marco Francesco Cascione e della sua ex giunta, arrestati il 10 aprile scorso dai carabinieri del reparto operativo di Brindisi nell'ambito dell'operazione "Do ut es"

CELLINO SAN MARCO – Il Comune di Cellino San Marco ha intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento a carico dell’ex sindaco di Cellino San Marco Francesco Cascione e della sua ex giunta, arrestati il 10 aprile scorso dai carabinieri del reparto operativo di Brindisi nell’ambito dell’operazione “Do ut es”. Lo ha deciso la commissione straordinaria che si è insediata il 18 aprile del 2014 dopo che il consiglio comunale è stato sciolto per condizionamento mafioso, con deliberazione n°61 del 3 settembre scorso. Con determinazione dirigenziale del 10 settembre scorso è stato conferito l’incarico all’avvocato Cosimo Pagliara del Foro di Brindisi per la costituzione di parte civile.

“Premesso che con deliberazione della Commissione Straordinaria con poteri di G.C. n. 61 del 03/09/2015, immediatamente eseguibile, è stato disposto quanto segue: di autorizzare il conferimento di incarico a legale idoneo per la costituzione di parte civile del Comune di Cellino San Marco 
nel procedimento penale n. RG NR 3617/15 – RG GIP n. 3344/15 pendente presso il Tribunale di Brindisi in composizione Collegiale, per i delitti di cui ai capi del decreto di fissazione del giudizio immediato nei confronti dell'ex Sindaco Francesco Cascione, di alcuni membri dell’ex Giunta e Consiglio, di un esponente politico di rilievo nonché consulente dell'Ente medesimo e di altri imprenditori (le generalità ed i relativi capi d’imputazione sono specificate dell’avviso di fissazione dell’udienza depositata agli atti), al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non, occorsi all’Ente dai delitti di cui sopra, autorizzando la Commissione Straordinaria a rilasciare apposita procura”, si legge in uno stralcio della determinazione dirigenziale.

Oltre all’ex sindaco finirono in manette su ordinanza di custodia cautelare 4 dei 5 assessori e altre 9 persone fra consulenti, funzionari, imprenditori che avevano gestito diversi appalti comunali e una persona già nota alle forze dell’ordine (si tratta di Francavilla). Secondo quanto ricostruito dai carabinieri gli indagati misero in piedi un meccanismo per pilotare gli appalti, attraverso il pagamento di tangenti a esponenti del comune.

Nove in tutto gli imputati accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, concussione, peculato e turbativa d’asta. Si tratta di Francesco Cascione, Omero Molendini Macchitella, Gianfranco Quarta, Francesco Francavilla, Corrado Prisco, Gianfranco Pezzuto, Gabriele Elia, Alfredo Bruno Bruno e Tommaso Ricchiuto. Sei di essi hanno scelto di essere giudicati con rito alternativo, di questi 4 (Cascione, Francavilla, Molendini e Quarta) hanno scelto la strada del patteggiamento mentre gli altri due (Prisco e Pezzuto) il rito abbreviato. 

Per gli altri tre (Elia, Ricchiuto e Bruno), invece, il 9 ottobre si aprirà il processo con giudizio immediato su decreto del giudice per le indagini preliminari Paola Liaci richiesto dal pubblico ministero Antonio Costantini che ha coordinato le indagini. A giugno scorso Cascione, difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella, ammise ogni addebito, avanzando una proposta di patteggiamento della pena a 3 anni e 4 mesi. Il Gup si esprimerà il 20 ottobre prossimo. 

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