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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Assenteismo alla Asl, scena muta davanti al gip. Rispondono solo due infermiere

BRINDISI - Scena muta per tutti tranne due. Sei degli otto indagati che hanno inaugurato il giro di valzer degli interrogatori di garanzia di fronte al gip Eva Toscani, alla presenza del procuratore capo Marco Di Napoli e il pm Adele Ferraro, si avvalgono della facoltà di non rispondere. Hanno scelto altra strada le due infermiere Marisa Barnaba, 52 anni, nata a Ostuni e residente a Brindisi e Carmela Corvetto, 65 anni, di Brindisi, difese dagli avvocati Giuseppe Lanzalone e Angela De Cristofaro, che hanno cercato di giustificare le assenze immortale dal sistema di videosorveglianza a circuito chiuso istallato dai Nas su ciascuno degli ingressi del distretto sanitario di via Dalmazia.

BRINDISI - Scena muta per tutti tranne due. Sei degli otto indagati che hanno inaugurato il giro di valzer degli interrogatori di garanzia di fronte al gip Eva Toscani, alla presenza del procuratore capo Marco Di Napoli e il pm Adele Ferraro, si avvalgono della facoltà di non rispondere. Hanno scelto altra strada le due infermiere Marisa Barnaba, 52 anni, nata a Ostuni e residente a Brindisi e Carmela Corvetto, 65 anni, di Brindisi, difese dagli avvocati Giuseppe Lanzalone e Angela De Cristofaro, che hanno cercato di giustificare le assenze immortale dal sistema di videosorveglianza a circuito chiuso istallato dai Nas su ciascuno degli ingressi del distretto sanitario di via Dalmazia.

Occhio vigile puntato anche sugli orologi marcatempo, che hanno filmato il tragicomico spettacolo dell’assenteismo nella “repubblica indipendente” della Asl brindisina, come l’hanno definita gli inquirenti. Tacciono i due medici, innanzitutto, ossia Giuseppe Carella, 57 anni, radiologo, di Brindisi e Vito Capone, 56 anni, oculista, sempre di Brindisi, entrambi difesi dall’avvocato Massimo Manfreda. Il difensore ha annunciato che la scelta del silenzio è scelta a tempo determinato, “fintanto che non avremo modo e tempo di prendere in esame il fascicolo, dopodiché certamente i miei assistiti chiederanno spontaneamente di essere ascoltati”.

Idem per l’infermiera Isa Capriglia, 47 anni, nata a Ostuni residente a Brindisi (avvocato Vito Cellie); per Maddalena Turi, 47 anni, assistente amministrativo presso il distretto, di Brindisi (avvocato Ladislao Massari); Giampaolo Amaro, 61 anni, assistente amministrativo, di Brindisi (avvocato Vito Epifani). Silenzio anche per Michele Ciciriello, 43 anni, centralinista (nato in Svizzera, residente a Brindisi), difeso dall’avvocato Cosimo Pagliara. Ciciriello ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere a causa dell’assenza del proprio legale che aveva chiesto di rimandare l’interrogatorio, richiesta ricusata dal tribunale.

L’accusa, per tutti, è di truffa aggravata in concorso al sistema sanitario nazionale. Facevano timbrare i cartellini ai colleghi, alle donne delle pulizie o a persone del tutto estranee alla struttura ospedaliera, e poi si assentavano per andare a fare shopping, fitness e persino, in qualche caso, per andare a lavorare nei propri studi privati. Le due infermiere che hanno risposto alle domande del gip, più volte riprese dalle telecamere mentre si allontanavano dal posto di lavoro, a quanto pare arbitrariamente, non hanno negato le accuse, né avrebbero potuto dato il peso schiacciante dei filmati. Ma hanno addotto ampie e dettagliante circostanze attenuanti per giustificare la propria condotta.

Secondo l’ordinanza del gip, l’infermiera professionale Barnaba (moglie del dirigente medico Antonio Rutigliano, estraneo all’inchiesta, ndr), “presente per circa 40 giorni nel periodo monitorato, si è ripetutamente e, talora, lungamente, assentata per ben 34 volte nel corso di tale periodo”. Per quanto riguarda Corvetto, l’accusa è così sintetizzata: “La donna non solo si prestava a marcare il badge per gli altri, ma consentiva ad altri di smarcare il proprio badge, e con una certa sistematicità lasciava il distretto circa un’ora prima dell’orario effettivo di uscita che veniva registrato dai colleghi compiacenti e dalla donna delle pulizie Concetta Convertino”.

Il gip prosegue: “Così come si può affermare che ella sistematicamente era assente durante il servizio pomeridiano in quanto è assolutamente ricorrente che altri vidimassero per suo conto”. Gli interrogatori di garanzia a carico delle ventisei persone arrestate proseguiranno oggi e domani, sempre negli uffici del tribunale brindisino. Proseguono intanto le verifiche avviate dall’ufficio procedimenti disciplinari della Asl, che potrebbero sfociare nel “licenziamento disciplinare”, per l’appunto, come prevede il regolamento dell’azienda elaborato sui dettami della cosiddetta legge Brunetta.

Nella giornata di giovedì, sono nove gli indagati ai quali toccherà sottoporsi all’interrogatorio di garanzia. Si tratta di Liliana Leone, 58 anni, odontoiatra, nata a Cagliari residente a Brindisi; Biagio Deleonardis, 63 anni, assistente amministrativo, di San Vito dei Normanni; Umberto De Vincentis, 56 anni, autista, 56 anni, di Brindisi; Gianfranco Di Maria, 50 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Anna Rita Greco, 39 anni, di Brindisi; Cosimo Guadalupi, 64 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Maria Gabriella Mongelli, 59 anni, coordinatrice infermieristica, di Brindisi; Vincenza Macchitella, 58 anni, infermiera di San Vito dei Normanni.

Nel primo pomeriggio, alle 14 e 30, toccherà a Antonella Cavallo, 36 anni, di Mesagne, una delle due donne addette alle pulizie della ditta potentina Logica Servizi Srl. Cavallo potrebbe riservare clamorose rivelazioni all’ascolto del tribunale e della procura, a meno che non decida di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’ultima giornata di interrogatori è fissata per venerdì prossimo, dedicata all’ascolto di altri sette indagati. E’ fissato per il 25 novembre invece, l’interrogatorio degli otto indagati sospesi dal servizio pubblico.

“La malasanità non sono gli errori dei medici, ma quei medici e professionisti che volontariamente ingannano lo stato e i malati per i propri interessi”, lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, riferendosi all'operazione dei Nas di Taranto che ha portato alla luce il sistema di assenteismo collaudato nell'Asl di Brindisi. “L'operazione dei Nas a Brindisi - ha aggiunto, durante la presentazione di un corso dei carabinieri della salute - è stata straordinaria. Il sistema che hanno scoperto e portato alla luce e' un esempio di vera malasanità”.

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