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Cronaca

"Affare rifiuti: l'assordante assenza delle associazioni"

La vicenda che ha riguardato la nostra città riporta un qualcosa che ha dell’incredibile ovvero una strana e viscerale coabitazione tra illegalità e gestione dei rifiuti quasi come se fossero attratte tra di loro come i due poli opposti di due calamite

Quando lo scorso 29 luglio il consiglio comunale si accingeva ad approvare l’aumento della Tari diramai una lettera pubblica denunciando espressamente l’assenza di “correlazione tra onerosità della tassazione e servizio svolto”, esternando i miei  dubbi “su cosa voglia effettivamente trarre la giunta comunale da questa situazione” e denunciando esplicitamente  che “ il non aver incentivato la raccolta differenziata spinta ci ha portato nel vincolo delle discariche che, ormai colme o sequestrate, stanno facendo pagare il prezzo del disagio e del salasso economico ai cittadini . Non parliamo poi delle ecomafie che in queste situazioni ci sguazzano come topi nelle fogne.”  Lo scrissi senza minimamente immaginare cosa ci fosse realmente dietro e, probabilmente, sarò stato anche oggetto di scherno .

Facevo anche altre numerose considerazioni che tralascio ma che oggi dimostrano come un’attenta partecipazione dei cittadini sia necessaria su temi riguardante la corretta gestione del patrimonio pubblico e, probabilmente, si saranno resi conto che un voto dato alla persona sbagliata può avere delle pessime conseguenze. La vicenda che ha riguardato la nostra città riporta un qualcosa che ha dell’incredibile ovvero una strana e viscerale coabitazione tra illegalità e gestione dei rifiuti quasi come se fossero attratte tra di loro come i due poli opposti di due calamite.

Oggi i cittadini hanno preso coscienza di quanto accaduto ovvero di un sistema politico che, qualora siano accertate le accuse,  ha abusato dei propri poteri  da parte del sindaco per aver utilizzato un bene di tutti per vicende personali (che tali devono rimanere) e da parte della maggioranza politica che  nonostante le lamentele dei cittadini è rimasta sorda o, peggio , ha preferito rimanere tale  per convenienza di poltrona venendo meno al mandato ricevuto dai cittadini ovvero una corretta e sana gestione del patrimonio pubblico  per il bene degli stessi . E la cosa non mi meraviglia.

Ciò che più di tutto mi rammarica è stata l’assordante assenza delle maggiori associazioni ambientaliste, delle associazioni dei consumatori, delle associazioni di categoria che, salvo eccezione, avrebbero dovuto catalizzare l’attenzione su quello che era prevedibile ovvero che la situazione diventasse una catastrofica emergenza con risvolti poco chiari nella gestione del sistema rifiuti e con uno spaventoso salasso per i cittadini e commercianti . Avrebbero dovuto portare la città in consiglio comunale il 29 luglio scorso e far sentire la voce della città contro la truffa che si stava per perpetuare. E invece nulla.

Non ho incluso nella lista i sindacati considerando che loro componenti  erano in maggioranza come consiglieri e come tali hanno approvato quello che è stato un danno alle fasce deboli a favore del settore industriale che è stato palesemente agevolato.  La gestione del ciclo dei rifiuti rimarrà sempre un tema scottante perché è da sempre una prelibatezza intorno alla quale il malaffare ruota nel tentativo di metterci le mani e distruggere un sistema sano, quello della differenziate, con un sistema canceroso che è quello delle discariche.

Chi andrà a governare Brindisi avrà un compito difficile da attuare ovvero il recupero di una corretta educazione ecologica improntata nel recupero della risorsa rifiuti rieducando i cittadini con premi e incentivi per i più virtuosi e un’adeguata tassazione per il servizio svolto, cosa che, ancora oggi, è carente.

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