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Cronaca

Aveva cercato di sottrarre i depositi postali al sequestro: arrestato dalla Finanza

BRINDISI – Cerca di sottrarre al sequestro antimafia le proprie liquidità, ma alla fine ci ha rimesso i soldi ed è finito anche in carcere per sottrazione fraudolenta di valori (articolo 12 quinquies della legge 356/98). Il brindisino Fabio Ribezzi, di 37 anni, stamattina è stato arrestato dal personale del Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della Guardia di Finanza, comandato dal maggiore Gabriele Sebaste. Sono invece indagati a piede libero il fratello della compagna di Ribezzi, e la madre di questa, per concorso nello stesso reato.

BRINDISI – Cerca di sottrarre al sequestro antimafia le proprie liquidità, ma alla fine ci ha rimesso i soldi ed è finito anche in carcere per sottrazione fraudolenta di valori (articolo 12 quinquies della legge 356/98). Il brindisino Fabio Ribezzi, di 37 anni, stamattina è stato arrestato dal personale del Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della Guardia di Finanza, comandato dal maggiore Gabriele Sebaste. Sono invece indagati a piede libero il fratello della compagna di Ribezzi, e la madre di questa, per concorso nello stesso reato.

Ribezzi dovrà inoltre rispondere di evasione, perché a suo tempo per provvedere ai necessari trasferimenti bancari aveva abbandonato la propria abitazione nel centro storico di Brindisi, in cui era detenuto per precedenti circostanze di reato. Casa che era già stata confiscata. Ribezzi, varie condanne a proprio carico, era infatti finito al centro degli accertamenti patrimoniali della Guardia di Finanza nel gennaio-febbraio 2009. Nel mese di giugno dello stesso anno il tribunale delle misure di prevenzione aveva emesso il provvedimento di sequestro per l’abitazione, che si trova in via Santa Barbara, che per gli investigatori ed il pm Luca Bucchieri vale almeno 200mila euro, molto meno per l’interessato.

Nel successivo mese di novembre la casa fu definitivamente confiscata. Ma Ribezzi era sempre sotto tiro. Nei mesi di giugno e luglio del 2010 gli accertamenti bancari a suo carico rivelano che il brindisino, il giorno dopo aver ricevuto la notifica dell’avvio a suo carico anche del procedimento per l’irrogazione della sorveglianza speciale, aveva pensato bene di salvare almeno i propri depositi, circa 50mila euro in libretti postali, spostandoli su conti correnti accesi dal cognato in banca. Un tentativo elementare, che gli specialisti della tributaria hanno scoperto immediatamente. Da qui la richiesta del pm al gip di emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Fabio Ribezzi, “la prima per questo tipo di reato in provincia di Brindisi”, ha detto stamani il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Vincenzo Mangia.

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