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Cronaca

Barca a vela incagliata: forte maestrale, impossibili le operazioni di recupero

Il forte vento di maestrale che stamani soffia sul litorale rende impossibili le operazioni di recupero della barca a vela battente bandiera tedesca che nella serata di ieri (27 settembre) si è incagliata in località Acque Chiare, a circa 20 metri dalla falesia. Nel corso della notte, le correnti marine hanno trascinato l'imbarcazione, lunga 13-14 metri, quasi a ridosso della battigia

BRINDISI – Il forte vento di maestrale che stamani soffia sul litorale rende impossibili le operazioni di recupero della barca a vela battente bandiera tedesca che nella serata di ieri (27 settembre) si è incagliata in località Acque Chiare, a circa 20 metri dalla falesia. Nel corso della notte, le correnti marine hanno trascinato l’imbarcazione, lunga 13-14 metri, quasi a ridosso della battigia.

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L’unità era piegata di lato. Lo skipper, un velista tedesco impegnato in un giro del Mediterraneo in solitaria, l’ha lasciata in perfetto ordine, con le vele arrotolate sugli stralli.  Con ogni probabilità la barca non ha perso la deriva: altrimenti si sarebbe capovolta. Dalla sommità della falesia non si scorgono danni consistenti, anche se non si possono escludere conseguenze alla chiglia.

Lo straniero si è recato stamani presso la sede della Capitaneria di porto per ricostruire la dinamica dei fatti. Si presume che questi abbia perso il controllo a seguito di una distrazione o di un colpo di sonno. Erano circa le ore 21,30 quando alcuni pescatori sportivi che si trovavano sotto costa hanno sentito un tondo. Pochi istanti dopo si è accesa una luce bianca sulla poppa della barca a vela.Barca a vela incagluata ad Acque Chiare-2

Nessuno rispondeva ai richiami dei pescatori. Gli stessi, allora, hanno subito contattato la Capitaneria di porto attraverso il 1515. Sul posto si è recata una motovedetta della Guardia costiera, seguita da un gommone della Sezione navale della Guardia di finanza di Brindisi. Ma la barca, arenata su un fondale sabbioso con scogli affioranti, era inavvicinabile.

Due vigili del fuoco del nucleo di soccorso acquatico, supportati da una squadra di terra, si sono dovuti calare dal costone per raggiungere la barca a nuoto. Successivamente sono stati raggiunti anche dall’ingegnere Lorenzo Elia, vicecomandante del comando provinciale dei vigili del fuoco.

Il tedesco inizialmente si rifiutava di lasciare l’unità. Ma intorno alla mezzanotte, vista anche la pioggia battente che da poco aveva cominciato a riversarsi sul capoluogo, si è lasciato accompagnare a riva dai pompieri. Entro la mattinata, lo stesso tornerà sul posto con personale della Capitaneria per valutare come procedere con le operazioni di recupero. Finché il vento di maestrale non calerà di intensità, ad ogni modo, non si potrà intraprendere alcuna iniziativa. 

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