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Cronaca Ceglie Messapica

Brasiliana: due ai domiciliari, una libera

CEGLIE MESSAPICA – Una scarcerazione e due misure di restrizione da scontare ai domiciliari, dopo i tre arresti per un presunto sequestro di persona con annesso tentativo di induzione alla prostituzione, anche sotto minaccia di un’arma, di una 24enne brasiliana. L’avvocato Cataldo Gianfreda, difensore di tutti gli indagati come responsabili dei fatti - il 31enne Francesco Gianfreda, il 34enne Luigi Colella e la 23enne Maria Rossini (tutti nati e residenti a Ceglie Messapica eccetto Colella di origine tarantina) - è riuscito a far decadere l’accusa di sequestro di persona.

CEGLIE MESSAPICA – Una scarcerazione e due misure di restrizione da scontare ai domiciliari, dopo i tre arresti per un presunto sequestro di persona con annesso tentativo di induzione alla prostituzione, anche sotto minaccia di un’arma, di una 24enne brasiliana. L’avvocato Cataldo Gianfreda, difensore di tutti gli indagati come responsabili dei fatti - il 31enne Francesco Gianfreda, il 34enne Luigi Colella e la 23enne Maria Rossini (tutti nati e residenti a Ceglie Messapica eccetto Colella di origine tarantina) - è riuscito a far decadere l’accusa di sequestro di persona.

Scarcerata Maria Rossini, arresti domiciliari per Gianfreda che risponde di induzione alla prostituzione. Stessa misura per Colella che oltre al predetto reato risponde anche di violenza privata per aver minacciato la donna per indurla a prostituirsi e a chiamare altre due amiche da avviare “all’esercizio del meretricio” – secondo le dichiarazioni  della vittima – con una  finta Beretta calibro 9, caricata a salve, perfetta riproduzione della semiautomatica in uso alle forze dell'ordine (trovata e sequestrata dai carabinieri come corpo di reato).

In ordine alla derubricazione del reato di sequestro di persona – nel corso dell’interrogatorio di garanzia per la convalida degli arresti di fronte al gip Giuseppe Licci – è prevalsa la linea della difesa, dal momento che la brasiliana, sebbene fosse stata trovata rinchiusa a chiave nell’appartamento di via Balilla (stesso luogo che fu teatro alla vigilia dello scorso Natale del suicidio di un facoltoso statunitense, ndr), la donna, dotata di cellulare poteva telefonare alle forze dell’ordine e chiedere aiuto. O anche fuggire dalle finestre, che non erano sbarrate.

A far scattare il blitz i militari della locale stazione guidati dal maresciallo Sante Convertini, e della compagnia di San Vito dei Normanni c omandata dal capitano Ferruccio Nardacci, una telefonata da parte della stessa 24enne brasiliana. Al momento dell'irruzione la giovane era sola in casa, chiusa a chiave e segregata. Dopo essere stata liberata ha raccontato la sua triste vicenda durata una decina di giorni in cui sarebbe rimasta rinchiusa dai tre perchè non voleva prostituirsi nonostante fosse anche stata minacciata con la pistola.

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