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Cronaca

Il pentito parla e spunta un nuovo indagato per mafia: pm deposita dichiarazioni Gabibbo

E' la prima novità vera da quando Francesco Gravina (junior) ha deciso di collaborare con la giustizia. La prima novità griffata Gabibbo che con le proprie dichiarazioni, che forniscono delle precisazioni a quelle già rese da Ercole Penna, ha determinato l'iscrizione nel registro degli indagati di Vincenzo Primiceri, per 416bis.

BRINDISI - E’ la prima novità vera da quando Francesco Gravina (junior) ha deciso di collaborare con la giustizia. La prima novità griffata Gabibbo che con le proprie dichiarazioni, che forniscono delle precisazioni a quelle già rese da Ercole Penna, ha determinato l’iscrizione nel registro degli indagati di Vincenzo Primiceri, per 416bis. Fino a stamani era un testimone, per altro citato dalla difesa, nel processo che trae origine dall’inchiesta Die Hard, una delle operazioni per mafia condotte dalla Dda di Lecce. Oggi, in aula, il pm Alberto Santacatterina, ha fatto sapere anche nell’ambito di questo giudizio (l’ordinario riguarda nove persone) di aver depositato il verbale che contiene la narrazione della Scu secondo l’ultimo dei pentiti brindisini.

E ha aggiunto che Primiceri, titolare di una rivendita d’auto di Mesagne, è indagato per mafia e che quindi, eventualmente, avrebbero dovuto ascoltarlo come “impumone”, il testimone coinvolto in procedimento connesso che deve deporre al fianco di un legale e che può avvalersi della facoltà di non rispondere. Gli avvocati che lo avevano citato, Marcello Falcone e Rosanna Saracino, hanno rinunciato al suo ascolto. Die Hard è forse il più importante dei processi per 416bis che sono in corso perché prende avvio da una delle poche inchieste che ha lambito uno dei capitoli più rilevanti in termini di affari per le nuove organizzazioni criminali: il business che si fa mettendo le mani sui posti di lavoro e in particolare sui posti di lavoro all’interno della pubblica amministrazione. Manutencoop, e le possibilità di impiego presso la Asl di Brindisi come ausiliari, portantini, portinai.

E’ comunque un processo che si occupa delle attività ordinarie della malavita organizzata. Il racket delle estorsioni ai commercianti, gli attentati per intimidire, per punire, per terrorizzare. Sono imputati dinanzi al Tribunale di Brindisi Vincenzo Accolli, Danilo Calò, Ivan Carriero, Francesco Gravina (detto Chicco Pizzaleo), Fabrizio Livera, Tobia Parisi, Ercole Penna, Vito Stano, Giuseppe Stranieri, Vincenzo Solazzo, Massimo Taurisano Pulli. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Raffaele Missere, Giancarlo Camassa, Marcello Falcone, Rosanna Saracino, Pasquale Annicchiarico. E' parte civile il Comune di Mesagne.

Francesco Gravina, GabibboLa stessa sorte era toccata a Luigi Devicienti, imprenditore che ha a lungo collaborato con l’ente municipale mesagnese. Era vittima di estorsioni nel processo. Il 20 dicembre scorso, il pm Santacatterina aveva fatto sapere che sul conto di Devicienti che durante la propria deposizione (poi corredata dalle dichiarazioni di Tobia Parisi) aveva espresso qualche dubbio sulla genuinità, per quel che lo riguardava direttamente, delle dichiarazioni di Penna, pentito ritenuto attendibile, erano stati rimossi gli omissis.

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