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Cronaca

"Le "bombe carta" dovevo venderle a Natale ma c'erano troppi controlli"

“L’hascisc era mio, lo avevo preso in conto vendita principalmente per uso personale, le “bombe carta”, che poi sono fuochi d’artificio, li avevo comprati per venderli nel periodo delle festività natalizie ma poi è uscita l’ordinanza del sindaco che vietava l’esplosione di botti e polizia e carabinieri si sono messi a fare controlli a tappeto. Così ho dovuto metterle da parte, avevo anche dimenticato di averle”

BRINDISI – “L’hascisc era mio, lo avevo preso in conto vendita principalmente per uso personale, le “bombe carta”, che poi sono fuochi d’artificio, li avevo comprati per venderli nel periodo delle festività natalizie ma poi è uscita l’ordinanza del sindaco che vietava l’esplosione di botti e polizia e carabinieri si sono messi a fare controlli a tappeto. Così ho dovuto metterle da parte, avevo anche dimenticato di averle”. È queste la versione fornita al giudice per le indagini preliminari Paola Liaci dal 51enne brindisino Paolo Chiarella, arrestato venerdì scorso dai carabinieri perché trovato con 700 grammi di hascisc e 50 “bombe carte”. L’arresto è stato convalidato così come la misura cautelare in carcere.

Affiancato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Laura Beltrami, ha fornito la sua versione dei fatti. I carabinieri eseguirono una perquisizione presso la sua abitazione perché sospettavano, anche per i suoi precedenti penali, che in casa sua c’era droga e che poteva essere coinvolto in qualche giro di spaccio.

Le “bombe carta” erano nascoste in garage, precisamente in uno scaffale posizionato dietro ad alcune valige, mentre l’hascisc era nascosto in una vaschetta appesa a un filo per stendere i panni con delle mollette: era suddiviso in sette panetti da 100 grammi. Il bilancino, infine, è stato trovato all’esterno della casa, nella copertura di un gazebo. Il gip, attraverso una perizia esterna, ha accertato che non si trattava di bombe carta ma di fuochi d’artificio, ha aggiunto l'avvocato. 

“Vivo attraverso la vendita del ferro vecchio, avevo acquistato quel materiale per le feste con i continui controlli di polizia e carabinieri era impossibile venderlo. Dovevo spostare il banchetto continuamente così per evitare problemi ho deciso lasciar perdere. Li avevo messi in garage ma me ne ero dimenticato”. Per la detenzione di materiale esplodente è stato solo denunciato.

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