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Cronaca

Tornano a rubare nei negozi nonostante il divieto e recente arresto per furto

Nonostante la sfilza di denunce per furto collezionate negli ultimi mesi, un arresto sempre per furto, un foglio di via obbligatorio che vieta loro di mettere piede a Lecce e un obbligo di dimora che impone di non lasciare il comune di Brindisi, dove risiedono, continuano a saccheggiare negozi

BRINDISI – Nonostante la sfilza di denunce per furto collezionate negli ultimi mesi, un arresto sempre per furto, un foglio di via obbligatorio che vieta loro di mettere piede a Lecce e un obbligo di dimora che impone di non lasciare il comune di Brindisi, dove risiedono, continuano a saccheggiare negozi. Nuovi guai per le brindisine A.C. 36 anni, P.O. 39 anni: nella mattinata di oggi, martedì 26 gennaio, sono state sorprese, insieme a una terza complice R.L. con merce rubata in diversi negozi di Lecce. Incastrate dalla Smart FourFour con cui si erano recate nel capoluogo salentino. La stessa utilizzata per gli altri colpi.

Sulle loro tracce si erano messi gli agenti della Squadra mobile della questura di Lecce, diretta dal vicequestore Sabrina Manzone, ex capo del commissariato di Polizia di Mesagne, dopo diverse segnalazioni di furto fatte dai commercianti. Proprio a Mesagne, l’11 gennaio scorso due di esse, insieme a una terza donna, sono state arrestate dai carabinieri per aver commesso un furto nel Leroy Merlin. Tutte e tre (A.C., P.O. e la terza complice), inoltre, sono state denunciate dai poliziotti di Mesagne perché ritenute responsabili del furto di 12 giubbotti da donna di marca Emporio Armani del valore commerciale di 3.030 euro, compiuto il 5 dicembre scorso nel negozio Iper Sport del centro commerciale Auchan. Sempre tutte e tre l’1 dicembre erano già state trovate dai poliziotti leccesi con merce rubata.

Ecco come è andata questa volta. Nella mattinata di ieri, lunedì 25 gennaio, nell’ambito di appostiti servizi tesi a frenare il fenomeno dei furti presso i negozi di abbigliamento nei grandi centri commerciali e note case di moda, il personale della Squadra mobile ha ricevuto diverse segnalazioni secondo le quali in alcuni negozi situati nel parco commerciale di Cavallino “Leclerc”, erano state avvistate tre donne, dell’apparente età tra i 35 e i 50 anni, già note per essere esperte di furto di capi di abbigliamento attraverso la rimozione della placchetta antitaccheggio.

Negli ultimi mesi, inoltre, erano state diverse le segnalazioni da parte dei responsabili dei negozi di abbigliamento che avevano denunciato l’incremento di furti con queste modalità. I responsabili degli esercizi avevano segnalato di aver trovato in diverse occasioni molte placchette metalliche antitaccheggio in altri capi di abbigliamento, segno che i malfattori le avevano tolte da quelli che si erano portati via. Inoltre, in molti capi di abbigliamento a cui veniva tolta la placchetta metallica erano stati trovati dei filamenti metallici magnetizzati, inseriti nell’etichetta, che, se non vengono appositamente smagnetizzati dalla cassiera al momento del pagamento, fanno scattare i sensori di allarme posti all’uscita del negozio.

Le vittime avevano aggiunto che in occasione di tali furti seriali e di un certo valore economico erano state notate sempre tre o più donne e che mentre una o due di loro con atteggiamenti sospetti attirava l’attenzione degli addetti alla sicurezza, le altre portavano a termine i furti. Gli agenti hanno intuito che poteva trattarsi delle tre donne, a bordo di una Smart ForFour che l’1 dicembre scorso erano state fermate dagli uomini della Volanti presso i magazzini Coin di Lecce (si trattava di A.C., P.O. e A.M.). In quell’occasione il personale operante aveva ritrovato addosso alle tre la merce appena rubata, magneti idonei allo sbloccaggio delle placchette poste sui capi e borse da donna con all’interno involucri metallici idonei a “schermare” le barriere elettroniche poste all’uscita del negozio il segnale proveniente dal filamento metallico magnetizzato.

Sulla scorta di queste informazioni, nella mattinata di oggi, appreso che presso il centro commerciale “Leclerc” di Cavallino era stata notata la presenza dell’auto Smart FourFour, personale della Squadra mobile, nella convinzione che potesse trattarsi delle stesse persone, si sono messi alla ricerca del veicolo segnalato. Nei pressi del “Leclerc” non c’era ma è stato trovato nel parcheggio del centro commerciale “La Mongolfiera” di Surbo.

È stato organizzato un servizio di appostamento: dopo pochi minuti è una donna di corporatura robusta, successivamente identificata per R.L., entrare nell’auto. Poco dopo ne è arrivata un’altra più giovane della prima, identificata per O. P.,  con una borsa a tracolla di colore nero, la quale, dopo aver aperto la portiera posteriore lato guida ed aver appoggiato qualcosa sul sedile posteriore, si allontanava dall’auto per poi farvi ritorno dopo un paio di minuti non appena è giunta la terza donna, successivamente identificata per A.C. si posizionava sul sedile conducente mettendo in moto la vettura.

A questo punto i poliziotti hanno fermato l’auto impedendo che potesse allontanarsi. Da un sommario controllo all’interno della Smart, sul sedile posteriore dietro al conducente vi erano numerosi capi di abbigliamento ancora con attaccato il cartellino dove vi è impresso il nome del negozio ed il prezzo e una borsa di fabbricazione artigianale di colore grigio realizzata con materiale in alluminio utilizzabile per schermare prodotti dotati di antitaccheggio, una borsa in plastica di colore verde con logo WWF del tipo utilizzato per la spesa, numerosi capi di abbigliamento con le targhette identificative di alcuni negozi Da un successivo controllo si è accertato che i capi di abbigliamento erano stati asportati dal negozio  “H&M” sito all’interno del centro commerciale Mongolfiera; dal negozio “Decathlon”, dal  negozio “Oviesse” e dal negozio “Globo” tutti situati all’interno del centro commerciale Leclerc di Cavallino.

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