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Norman Atlantic: Brindisi trasmette gli atti a Bari. Procuratore: "Non solleveremo conflitto"

“Abbiamo già trasmesso, così come ci è stato richiesto, tutti gli atti d’indagine da noi eseguiti alla procura di Bari e non intendiamo d’iniziativa sollevare un conflitto di competenza”. Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli

BRINDISI - “Abbiamo già trasmesso, così come ci è stato richiesto, tutti gli atti d’indagine da noi eseguiti alla procura di Bari e non intendiamo d’iniziativa sollevare un conflitto di competenza”. Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli, in riferimento all’inchiesta per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni che la procura di Bari sta conducendo sull’incendio divampato il 28 dicembre scorso a bordo del traghetto Norman Atlantic, nel Canale d’Otranto, disastro in mare che ha provocato morti, feriti e dispersi.

Anche la procura di Brindisi, durante le operazioni di soccorso dei naufraghi della Norman Atlantic, aveva aperto un fascicolo di indagine. La competenza territoriale è stata poi attribuita, di comune accordo fra magistrati, alla procura del luogo di prima iscrizione al registro navale della nave che è Bari.

Intanto è iniziata ieri l'estrazione dei dati contenuti in una delle due scatole nere recuperate a bordo della Norman Atlantic. Gli accertamenti tecnici disposti dai pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano sono cominciati iefri mattina nella sede Sirm (Società italiana radio marittima) di Torre Annunziata. I consulenti nominati dalla Procura insieme con i tecnici nominati dai difensori di indagati e parti offese, hanno aperto il VDR (Voyage Data Record, la cosiddetta scatola nera) recuperato in controplancia e hanno avviato le procedure di estrazione dei dati. Potranno essere così recuperati, oltre agli audio registrati dai microfoni in plancia e in sala macchine e i dati video che riproducono le schermate visualizzate sugli schermi radar della nave, anche il file degli allarmi che contiene tutte le informazioni raccolte dalle sonde in grado di rilevare eventuali segni di allagamento o di incendio, guasti agli impianti di sicurezza, apertura e chiusura delle porte stagne e delle porte tagliafuoco.

Ci sarebbe un'altra persona dispersa dopo il naufragio della Norman Atlantic, oltre alle 18 già nell'elenco della Procura di Bari. Nei giorni scorsi e' arrivata sulla scrivania del pm Ettore Cardinali una nuova denuncia da parte della famiglia di un cittadino di nazionalità irachena. Si sarebbe imbarcato da clandestino sulla motonave, ma di lui i familiari non hanno più avuto notizie. I soccorritori riuscirono a portare in salvo 477 persone, mentre nove sono le vittime accertate su cui sono già state eseguite le autopsie che hanno rivelato decessi dovuti ad assideramento e annegamento. Altri sedici passeggeri risultano ancora dispersi e, a questi, si aggiungono tre clandestini, l'iracheno e due siriani, le cui famiglie hanno segnalato che erano a bordo della Norman Atlantic.

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