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Cronaca Ostuni

Cadavere carbonizzato in auto: l'autopsia non chiarisce i dubbi

Bisognerà attendere i risultati degli esami sui valori di carbossiemoglobina per capire se era ancora viva, mentre veniva avvolta dalle fiamme, la persona che lo scorso 17 giugno è stata trovata carbonizzata nelle campagne di Ostuni. Il medico legale Antonio Carusi, su incarico del pm Daniela Iolanda Chimienti, ha effettuato nel pomeriggio di oggi (25 giugno) l'autopsia

OSTUNI – Bisognerà attendere i risultati degli esami sui valori di carbossiemoglobina per capire se era ancora viva, mentre veniva avvolta dalle fiamme, la persona che lo scorso 17 giugno è stata trovata carbonizzata nelle campagne di Ostuni. Il medico legale Antonio Carusi, su incarico del pm Daniela Iolanda Chimienti, ha effettuato nel pomeriggio di oggi (25 giugno) l’autopsia su quel che resta del cadavere.

Il test del Dna sui campioni biologici prelevati durante l’esame autoptico permetterà inoltre di chiarire se il corredo genetico del deceduto corrisponde con quello dell’intestatario della Fiat Punto in cui sono state trovate le spoglie: il 60enne Luciano Urso. L’ipotesi investigativa più accreditata è quella del suicidio.

Il corpo venne trovato poco dopo le ore 23 in un tratturo situato nei pressi della strada provinciale che collega Ostuni a Villanova, a circa 2 chilometri dalla Città Bianca. Un residente del posto chiamò i vigili del fuoco del locale distaccamento, segnalando la presenza della macchina carbonizzata. Sul posto, oltre ai pompieri, si recarono anche i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Fasano. Il rogo aveva distrutto l'auto, sciogliendo anche la parti metalliche. La targa, però, ancora leggibile, permise di risalire al proprietario del veicolo.

Si trattava appunto di Luciano Urso, un ostunese rientrato da pochi mesi nella sua terra natia, dopo aver lavorato per anni in Germania. Come certificato da un denuncia di scomparsa presentata da figlio, da giorni non si avevano notizie di lui.

Le condizioni in cui è ridotto il corpo non consentono di rilevare l’eventuale presenza di segni di aggressione. Per questo è importante capire se la vittima respirava ancora, quando si è sviluppato l’incendio. Se così è stato, i valori di carbossiemoglobina (complesso stabile formato da monossido di carbonio, sostanza sprigionata dalla combustione, ed emoglobina all'interno dei globuli rossi) risulteranno alterati. Il responso degli esami di laboratorio dovrebbe arrivare entro una decina di giorni.

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