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Cronaca Ostuni

Cadavere carbonizzato: per gli investigatori potrebbe essere suicidio

Gli investigatori battono con decisione per la pista del suicidio. Al momento non si configurano altri scenari dietro al ritrovamento di un cadavere carbonizzato avvenuto ieri (17 giugno) nelle campagne di Ostuni, nei pressi della strada provinciale che collega la Città Bianca a Rosa Marina. Quel che resta del corpo si trovava all'interno di una Fiat Punto

OSTUNI – Gli investigatori battono con decisione per la pista del suicidio. Al momento non si configurano altri scenari dietro al ritrovamento di un cadavere carbonizzato avvenuto ieri (17 giugno) nelle campagne di Ostuni, nei pressi della strada provinciale che collega la Città Bianca a Rosa Marina. Quel che resta del corpo si trovava all’interno di una Fiat Punto devastata dalle fiamme. Il veicolo era su un tratturo di campagna situato a circa 200 metri dalla linea ferroviaria. In quella stessa zona, lo scorso dicembre, un 81enne di Ostuni fu travolto da un treno Frecciargento, perdendo la vita.

La macabra scoperta è stata fatta poco dopo la ore 23, da parte di alcuni residenti. Sul posto si è recata una squadra di vigili del fuoco, oltre a varie pattuglie di carabinieri della compagnia di Fasano e della stazione di Ostuni, coordinati dal capitano Cadavere carbonizzato a Ostuni, l'auto-2-2Pierpalo Pinnelli. Attraverso la targa, le forze dell’ordine sono risalite all’intestatario del veicolo.

Si tratta di Luciano Urso, un pensionato di 60 anni che da pochi mesi era tornato nella sua terra natia, dopo aver vissuto per anni in Germania. Non si avevano sue notizie dallo scorso 12 giugno, quando il figlio sporse denuncia di scomparsa. Lo stato in cui era ridotto il corpo non ha permesso un’immediata identificazione. Se anche a bordo del veicolo si fossero trovati dei documenti di riconoscimento, questi non possono aver resistito alla combustione: talmente intensa da sciogliere anche le parti metalliche.

Le spoglie sono state trasferite in nottata presso il cimitero di Ostuni, a disposizione del pm di turno, Iolanda Chimienti. Già in mattinata, il magistrato potrebbe conferire l’incarico per l’esame necroscopico al medico legale Antonio Carusi. Da una prima ispezione effettuata ieri, non sono emersi segni di violenza. Non c’era nulla che lasciasse pensare a un’aggressione. Per questo l’ipotesi più plausibile è quella di un gesto estremo. 

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