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Cronaca

Cambiata la posizione del traghetto per agevolare spegnimento degli incendi

E' stata completata alle 13.30 la procedura di ulteriore messa in sicurezza della Norman Atlantic che ora è accostata direttamente alla banchina per agevolare le ispezioni a bordo e l'opera di spegnimento. Con l'apporto di due rimorchiatori e delle squadre degli ormeggiatori del porto sono state mollate le cime e rimossi i pontoni distanziatori

BRINDISI - E’ stata completata alle 13.30 la procedura di ulteriore messa in sicurezza della Norman Atlantic che ora è accostata direttamente  alla banchina per agevolare le ispezioni a bordo e l'opera di spegnimento (guarda il video). Con l’apporto di due rimorchiatori e delle squadre degli ormeggiatori del porto sono state mollate le cime e rimossi i pontoni distanziatori, che si erano resi necessari perché inizialmente le pinne stabilizzatrici della nave erano ancora aperte.

Il rimorchiatore comincia la manovra 2-2Il traghetto è stato quindi nuovamente ormeggiato a diretto contatto con la banchina di Costa Morena Nord, dove già domani giovedì 8 gennaio, a quanto spiega il comandante della capitaneria di porto di Brindisi, Mario Valente, che ha coordinato le operazioni, si dovrebbero mettere in atto un nuovo tentativo di spegnere l’incendio in base ad un piano che sarà valutato in mattinata in Capitaneria nel corso di un vertice tra Guardia Costiera, Vigili del Fuoco ed esperti, cui dovrebbe poi aggiungersi il pm Ettore Cardinali.

Potrebbe infatti essere anche tentata l’apertura del portellone laterale utilizzato per l’accesso a bordo dei piloti, da cui si può non solo passare ai ponti superiori, ma anche nei garage della Norman Atlantic, per consentire ai vigili del fuoco di intervenire più agevolmente, sia per domare i persistenti focolai che per raffreddare le paratie incandescenti ed evitare soprattutto la deformazione di quelle dei bunker in cui si trovano ancora circa 1200 tonnellate di gasolio.

Gli ormeggiatori al lavoro per lo sgancio dei pontoni-2Una volta fatto ciò, la parte dell’emergenza si potrà considerare conclusa. Da aggiungere che non sarà affatto facile aprire il portellone, sia per la eventuale presenza di fuoco oltre lo stesso, che per la probabilità che i cardini siano fusi, come quelli di altri portelloni e boccaporti esaminati durante le precedenti ispezioni. Si ritiene che le temperature raggiunge abbiano sfiorato i 1000 gradi.

Resta poi il fatto che si deve individuare un altro sito, sempre nel porto di Brindisi, dove sistemare la nave con la poppa alla banchina per poter aprire il portellone posteriore e iniziare a smassare il carico.  Ma questo non è compito della capitaneria di Porto bensì del custode giudiziale, cioè il presidente dell’Autorità Portuale, Iraklis Haralambidis, cui la stessa Capitaneria fornirà il parere tecnico in merito alle ipotesi della nuova sistemazione del relitto.

La Norman Atlantic ormeggiata direttamente in banchina-2Saltata, oggi, l’ispezione del pm Ettore Cardinali che non è giunto a Brindisi, ma si è appreso invece che la società proprietaria della nave, la Visemar, ha avviato una inchiesta interna.  Intanto è partito ieri dall’Aeroporto del Salento l’ultimo naufrago della Norman Atlantic rimasto a Brindisi. Si tratta di Petros Lianos, un cittadino greco, che è rimasto ricoverato nel reparto Grandi ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi.

Ad occuparsi di garantire l’alloggio, ma anche abiti asciutti e puliti, trasferimenti, vestiario e anche denaro contante, è stata l’agenzia marittima di riferimento, la Titi Shipping, dell’Anek Lines, la compagnia che aveva noleggiato la Norman Atlantic per la linea Grecia – Italia, in particolare per la tratta Igoumenitsa – Ancona. Dei 212 naufraghi sbarcati il 30 dicembre scorso dalla nave San Giorgio la gran parte ha fatto ritorno a casa con voli speciali da Galatina, Brindisi e Bari. Per Lianos qualche giorno di ritardo, ma unicamente perché è stato necessario proseguire le cure.

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