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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Cartelle pazze: caos al cimitero. Lo strano caso di una persona con 2 madri

L'ufficio amministrativo del cimitero comunale di Brindisi è stato preso d'assalto da decine di persone andate su tutte le furie per l'arrivo delle così dette cartelle pazze. Nella maggior parte dei casi si tratta di bollettini per il pagamento del "canone lampade votive" riferiti a defunti completamente estranei ai rispettivi nuclei famigliari

BRINDISI – L’ufficio amministrativo del cimitero comunale di Brindisi è stato preso d’assalto da decine di persone andate su tutte le furie per l’arrivo delle così dette cartelle pazze. Nella maggior parte dei casi si tratta di bollettini per il pagamento del “canone lampade votive” riferiti a defunti completamente estranei ai rispettivi nuclei famigliari.

Gira addirittura voce che un cittadino abbia ricevuto due diversi bollettini riconducibili ai loculi di altrettante madri: per il cimitero, insomma, è come se il malcapitato avesse due mamme passate a miglior vita. Ma le anomalie si sprecano. Una persona riferisce di aver ricevuto tre volte la stessa cartella. Un anziano che aveva espletato la pratica per la voltura di concessione del loculo (procedura attraverso la quale viene in buona sostanza cambiato l’intestatario del contratto di concessione di un loculo), dice che il bollettino è arrivato a lui, vecchio intestatario, anziché all’erede designato. Uno dei bollettini contestati-2

Il caso di scuola è quello della signora M. G., che oltre ad aver ricevuto la richiesta di pagamento del servizio luce riguardo al loculo di un congiunto estinto, ne ha ricevuta un’altra riguardante una donna di cui non conosceva neanche l’esistenza. L’impressione, insomma, è che l’ufficio amministrativo abbia fatto un pasticcio nell’invio delle pratiche. E stamattina era incessante il flusso di brindisini che si recavano in segreteria per protestare.

I locali, come documentato dalle foto a corredo dell’articolo, erano saturi di persone: per lo più anziani alle prese con vari acciacchi. Tutti, come giusto che sia, sono disposti a pagare, entro il termine ultimo del 15 luglio 2014, quello che devono (il canone annuale per il servizio di accensione di una lampada votiva è pari a 19 euro), ma non un centesimo di più.

E adesso bisognerà capire come verrà sbrogliata la matassa. Perché è concreto il rischio che numerosi intestatari di contratti non abbiano ricevuto il bollettino, poiché questo è stato recapitato per errore ad altre persone. Per non trascurare, poi, lo sperpero di denaro pubblico causato da questo disservizio. (Le foto sono di Gianni Di Campi)

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