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Cronaca San Pietro Vernotico

Cimitero senza gestione, caos e disagi per cittadini e operatori funebri

Disagi e confusione al cimitero di San Pietro Vernotico dove dal primo gennaio scorso non c’è una ditta che gestisce i servizi cimiteriali e le sepolture sono affidate ad alcuni dipendenti comunali o al custode. Il consigliere di opposizione, l’avvocato Pasquale Rizzo, in una nota inviata agli organi di informazione, lamenta una cattiva gestione dell’intera struttura

SAN PIETRO VERNOTICO – Disagi e confusione al cimitero di San Pietro Vernotico dove dal primo gennaio scorso non c’è una ditta che gestisce i servizi cimiteriali e le sepolture sono affidate ad alcuni dipendenti comunali o al custode. Il consigliere di opposizione, l’avvocato Pasquale Rizzo, in una nota inviata agli organi di informazione, lamenta una cattiva gestione dell’intera struttura, che provoca solo danni ai cittadini.

Secondo quanto spiega Rizzo da fine giugno al 31 agosto scorso il cimitero sarebbe stato gestito in proroga senza affidamento; dall’1 settembre all’8 novembre sarebbe poi stato affidato a un’altra ditta “senza determina (tutti debiti fuori bilancio)”. Il 9 novembre il responsabile dell’ufficio tecnico avrebbe regolarizzato i rapporti con questa ditta affidandole con determina la gestione dei servizi cimiteriali “disattendendo una sentenza del Tar”, precisa Rizzo. L’affidamento sarebbe avvenuto “in base ad una “gara” avviata a fine agosto (prima quindi Pasquale Rizzodell’affidamento precedente) per il prezzo di 7.663 euro per il periodo dal 9.11 al 31.12.2015 – chiarisce ancora il consigliere di opposizione – ma prima della scadenza dell’affidamento la cooperativa affidataria del servizio ha inviato una nota con la quale ha comunicato di voler cessare il servizio alla scadenza perchè antieconomico (aveva offerto un ribasso del 30,99 fatto sulla pelle dei dipendenti: l’importo quindi non lo ha deciso l’Amministrazione). Risultato: dall’1 gennaio 2016 il servizio è sguarnito, non vi è un provvedimento di internalizzazione adottato dalla giunta, non è stato affidato ad altra ditta”.

E, come già detto, le tumulazioni sono state eseguite sia da dipendenti comunali che dal custode. “Il 2 gennaio scorso addirittura è stato chiesto a un Lavoratore socialmente utile di provvedere, insieme ad altri due operai a quanto necessario per assicurare degna sepoltura al defunto. Ed il necroforo? Non esiste. Chi ha vigilato sul rispetto delle regole igienico sanitarie, sul corretto espletamento delle procedure di Legge? Gli operai? Il lavoratore socialmente utile?” Va precisato che da qualche tempo i dipendenti delle imprese funebri sono stati chiamati dalla Legge a fare un corso specifico per necrofori per acquisire tutte le competenze necessarie al trasporto e la sepoltura. Quantomeno il rispetto delle regole igienico sanitarie è garantito dagli stessi operatori funebri. 

Anche se secondo Rizzo “Non si può procedere ad effettuare operazioni cimiteriali senza il necroforo. Tanto meno possono procedere a tanto dipendenti comunali (tutti categoria A e nessuno in pianta organica ha la qualifica di necroforo), od addirittura chi, come il Lavoratore socialmente utile, opera solo su progetti specifici. E’ normale che il Comune utilizzi abusivamente e senza alcuna copertura un lavoratore? I cittadini devono sapere che la gestione del cimitero da fine giugno ad oggi ha causato danni e costi già quantificati in 35mila euro circa come debiti fuori bilancio (ma è un calcolo non comprensivo di tutto), una sentenza non eseguita, ed affidamento contro legge”.

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