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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Come birra artigianale, frisa e canapa sono diventati un'attività lavorativa

Un birrificio artigianale nato da una tradizione familiare, una "friselleria" mobile, prodotti artigianali da forno preparati con farina di canapa e materie prime del territorio accuratamente selezionate, per ritornare alle origini

SAN PIETRO VERNOTICO - Un birrificio artigianale nato da una tradizione familiare con tanto di laboratorio a vista, una “friselleria” mobile dotata di tutto ciò che serve per portare in strada una delle prelibatezze tipiche della cucina salentina, prodotti artigianali da forno preparati con farina di canapa e materie prime del territorio accuratamente selezionate, per ritornare alle origini. Sono queste le “idee vincenti” che quattro giovani del Brindisino sono riusciti a realizzare grazie alla passione per la tradizione e il territorio.

Si tratta di Rossella Orsini di San Pancrazio Salentino, Massimo Miglietta di Torchiarolo, Daniele Giannuzzi e Chiara Putrino, di San chiara putrino e rossella orsini-2Donaci. Tutti poco più che trentenni uniti dalla voglia promuovere i prodotti della terra e farne anche un’attività lavorativa, unendo innovazione e tradizione. Ieri, sabato 21 maggio, i quattro giovani imprenditori erano in piazza del Popolo a San Pietro Vernotico per far conoscere le loro “creazioni artigianali”, in occasione di una tappa delle giornate rurali del Gal (Gruppo di azione locale). E in molti sono stati attratti e piacevolmente colpiti da queste nuove idee, motivate dalla voglia di fare impresa con materiali made in Italy, prelibati e sani.  (nella foto a destra Chiara Putrino e Rossella Orsini)

massimo miglietta prepara frise-2“E’ il periodo della dieta mediterranea, del biologico, dello Street food, del vegetariano, del vegano, dell’ecosostenibilità. Quale momento migliore per portare in strada uno dei piatti più prelibati e sani della cucina mediterranea?” commenta Massimo Miglietta, 36enne di Torchiarolo, inventore della “friselleria mobile”, orafo e scultore per passione, barista per “tradizione di famiglia”: i genitori hanno un bar-pizzeria nella marina di Lendinuso.  Il progetto "Frisa&Go" è stato realizzato insieme alla compagna Maria Angela Leone, 26 anni.

“La mia idea è nata per caso: per festeggiare il mio compleanno nel 2009, organizzai un “Frisella party”, l’iniziativa fu accolta con così tanto entusiasmo che la riproposi anche nei giorni successivi associata a serate di musica live, in diversi lovali di Torchiarolo e Lendinuso. Poi durante un viaggio negli Stati Uniti andai a trovare un amico che aveva saputo di questa iniziativa e ne era rimasto colpito, portai friselle anche a lui e organizzammo un Frisella party anche lì. Andarono a ruba". 

"Mi accorsi che a NewYork a TimeSquare sul JumboTron erano pubblicizzate le vacanze in Salento e che nelle vicinanze c’era una new york salento-2creperia ambulante, mi chiesi perché non si poteva proporre la stessa cosa con le friselle. Da lì ho cominciato a studiare il modo per permettere di proporre questo piatto così squisito per le strade ed è nata l'idea di creare un chiosco ambulande ed economico per vendere friselle condite con gli ingredienti della terra. Avendo esperienza di normativa su bar e artigianato, conoscendo le difficoltà che si incontrano per aprire un’attività di ristorazione, credo che questa invenzione è un piccolo gioiellino per somministrare in modo idoneo e certificato il prodotto tipico Salentino”.

informazioni su birrificio-2È nato da una tradizione di famiglia, invece, il birrificio Aleph ideato da Rossella Orsini 32enne di San Pancrazio Salentino: “Questa è la storia di una passione trasformatasi in una tradizione familiare – si legge sul materiale informativo sul laboratorio dove Rossella racconta in prima persona la nascita del progetto – per anni ho osservato mio padre ed un suo caro amico trascorrere pigri pomeriggi domenicali intenti alla produzione di birra propria. Incuriosita da quest'hobby, alquanto originale all'epoca, ho iniziato ad assaggiare le varie qualità di birra da loro prodotte e ad avvicinarmi al mondo dei homebrewers (i produttori di birra). Mentre il trend della birra artigianale si faceva strada nel Belpaese, dopo aver conquistato mezza Europa, io iniziavo ad  intuire le potenzialità delle produzioni birraie paterne e, visto il nostro affiatamento, a pianificare un progetto lavorativo assieme. Se mio padre era stato in grado di brassare birre così buone con mezzi limitatissimi, cos'avremmo potuto realizzare con gli strumenti giusti?” Ed è così che un anno fa, dopo quattro anni di lavoro è stato inaugurato il birrificio artigianale di Rossella e Salvatore Orsini. Padre e figlia, lui nella vita fa il meccanico. 

interno birrificio-2“Nostra volontà è offrire una linea di birre artigianali dagli standard qualitativi alti, poiché per me e mio padre l'arte del mastro birraio non è un’effimera moda passeggera, ma una passione ben radicata in noi ed espressa materialmente nel birrificio di famiglia. Abbiamo cercato di produrre le materie prime in zona ma i nostri terreni non sono adatti alla coltivazione del luppolo così mi sono messa a cercare i migliori componenti per la produzione della birra in giro per l’Italia”. Non solo un laboratorio di produzione dotato di una sala cottura e sei silos ma anche diversi punti vendita e una sala degustazione hanno messo in piedi padre e figlia. “Nostra precisa scelta è che il laboratorio sia a vista, affinché il cliente, che consuma le nostre produzioni all'interno del birrificio stesso, sia testimone in prima persona delle modalità di lavorazione”.

Si chiama “FreeSell” traduzione di “vendita libera” ma che ricorda appunto la frisella, infine, il progetto dello chef Daniele Giannuzzi di San daniele e chiara-3Donaci e della reporter torinese Chiara Putrino, 35 anni impegnata nel sociale, che da circa un anno vede la distribuzione di prodotti artigianali da forno della tradizione, preparati con farina di canapa e materie prime accuratamente selezionate. Un progetto in continuo miglioramento anch’esso nato dalla volontà di promuovere le specialità locali, i prodotti della terra del Sud partendo dal Sud. Daniele Giannuzzi, infatti, dopo 16 anni di esperienze lavorative, culturali e sociali in giro per il mondo, ha sentito il richiamo di casa, della Puglia e delle sue specialità. Nel percorso di riavvicinamento alle radici dove ha fatto della canapa l’ingrediente base dei suoi piatti ha incontrato Chiara, impegnata in un progetto sugli effetti della cannabis nelle persone affette da sclerosi multipla e Sla. Insieme hanno deciso di promuovere l’uso alimentare di questa pianta dalle mille virtù.

“FreeSell è "Cucina e Canapa" che si mescolano insieme divenendo una società di distribuzione di prodotti da forno fatti con alimenti del territorio e con l’aggiunta della farina di canapa – si legge nella nota di presentazione del progetto – in un tempo in cui le intolleranze e le allergie sono in aumento, in un tempo in cui noi tutti prestiamo attenzione a ciò che introduciamo nel nostro corpo, perché quello che mangiamo siamo. Così l’idea di far uscire sul mercato qualcosa di completamente italiano, pugliese, sano, buono, nutraceutico: il primo prodotto è stato la frisa di canapa, dalle origini antiche con l'innovazione e aggiunta di farina e olio di canapa”. Oggi Daniele e Chiara dopo mesi e mesi di studio e di ricerche dei posti migliori dove dare vita ai prodotti da forno, producono: friselle, friselline micro all'olio, tarallini, crackers, piadina alla canapa, canapucci (biscotti senza latte e senza burro). “Vengono utilizzati ingredienti del Territorio, accuratamente selezionati. La nostra Mission è di offrire e portare sulla nostra tavola e perciò nella nostra alimentazione un prodotto completamente made in italy, della tradizione, utilizzando la farina di canapa che solo da pochi anni è stata riscoperta come pianta dai mille usi e benefici, soprattutto per quanto concerne il campo alimentare”.

Per nessuno di questi quattro giovani imprenditori è stato facile avviare attività così complesse e nuove, ma tutti ci hanno creduto fino in fondo e i risultati non si sono fatti attendere. 

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