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Cronaca

Pilone, vasca liquami: commissione Ambiente sospende i lavori

Va avanti l'indagine avviata dalla commissione del Senato sulla realizzazione dell'impianto fognario a ridosso di una spiaggia libera

Il “Comitato per la salvaguardia della spiaggia del Pilone” prende atto con soddisfazione che la Commissione Ambiente del Senato ha deciso di portare a termine l’indagine su quell’autentico sfregio ambientale ch’è l’ubicazione di un impianto di sollevamento fognario letteralmente sulla spiaggia del Pilone di Ostuni. L’esecuzione di tale opera, progettata dall’AQP ed irresponsabilmente assentita dalle precedenti Amministrazioni Comunale e Regionale, è al momento sospesa proprio per l’intervento del Senato. 

La Commissione Ambiente del Senato, in data 24 gennaio u.s., su sollecitazione della senatrice Moronese del M5S, ha deciso all’unanimità di far luce sul suddetto sfregio ambientale sulla costa di Ostuni, attivando un Affare Assegnato e cioè un’indagine diretta del Senato ed affidando lo specifico incarico al suo vice-presidente, il senatore Zizza. 

Il fatto è di particolare rilievo per la soluzione del problema, perché mentre la nuova Amministrazione Coppola ha cancellato la decisione della precedente Amministrazione Tanzarella, la nuova Amministrazione Regionale, dopo l’impegno pubblicamente assunto dal presidente Emiliano a riconvocare la Conferenza dei Servizi per la riconsiderazione dell’ubicazione della vasca, non solo non ha convocato la Conferenza, ma ha ufficiosamente riaffermato l’intenzione di ubicare l’impianto fognario esattamente sulla spiaggia. 

Questo atteggiamento della Regione è inspiegabile e contraddittorio, considerato che essa, qualche settimana fa, ha assunto l’impegno a cancellare un altro sfregio ambientale dell’AQP, questa volta sulla costa jonica: lo scarico in mare dei reflui del depuratore di Manduria-Sava. La Regione in questo caso ha finito con l’accettare la richiesta del Comitato di Manduria, impegnandosi ad apportare una variante al progetto ed assumendosi l’ulteriore onere di circa 12 milioni di Euro. Invece l’atteggiamento della Regione nel caso di Ostuni è davvero incomprensibile. Infatti non si riesce a capire per quale misterioso motivo la Regione accetti un salasso di 12 milioni di euro per correggere lo sfregio di Manduria e si rifiuti di correggere lo sfregio di Ostuni a costo zero. 

Le diverse motivazioni addotte sono paradossali, consistendo nelle tesi insostenibili che o non sia possibile procedere a varianti (ma per Manduria è stata fatta), o che ci sia il rischio di perdere il finanziamento (impossibile visto che si è già proceduto all’appalto delle opere), o peggio ancora per impedire il tentativo del Comitato di bloccare la canalizzazione della costa. Al contrario, il Comitato per la salvaguardia della spiaggia del Pilone, sin da quando è sorto, ha sempre attribuito grande valore alla canalizzazione fognaria della costa Nord e si è solo battuto per il semplice spostamento della vasca di raccolta delle feci dalla spiaggia ad un’area lontana dal mare di circa 300 metri. Uno spostamento, economicamente a costo zero per la Regione, messo nero su bianco da uno studio di ingegneria idraulica e fatto proprio dal Comune di Ostuni. 

Pertanto il Comitato, confidando che la Commissione Ambiente del Senato concluda i suoi lavori in termini favorevoli allo spostamento della vasca, invita l’Amministrazione Comunale ed il Parco delle Dune a continuare, presso l’AQP e la Regione, la loro battaglia a favore dello spostamento della  vasca per evitare un inutile e devastante danno alla costa di Ostuni e dell’intera Puglia. Il Comitato, da parte sua, s’impegna ad organizzare un’altra pubblica manifestazione di sostegno per la cancellazione dell’imminente sfregio ambientale della spiaggia del Pilone. 

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