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Cronaca

Compensi Aro: "Bene la sindaca, ma ora fuori i nomi"

Massimo Ciullo: "Carluccio non può tacere alla Città i nomi dei beneficiari del pagamento, né i fatti di cui è venuta a conoscenza. La prima cittadina dovrebbe riconsiderare quelle figure di vertice che la circondano e nelle quali ha riposto la sua fiducia. E, purtroppo, ancora una volta, su temi così scottanti l'opposizione risulta non pervenuta"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Massimo Ciullo, ex consigliere comunale, riguardo alla richiesta di accertamenti sulle competenze liquidate ad alcuni dirigenti ell'ufficio Aro/ Br 2. 

Dopo la richiesta di accertamenti su delle competenze liquidate ad alcuni dirigenti dell'Ufficio ARO/2 la sindaca Carluccio merita un plauso. Mentre Brindisi affoga nei rifiuti, a Palazzo di Città una delle principali preoccupazioni è stata quella di delegare il settore Servizi Finanziari affinché emettesse i mandati di pagamento in favore dell'Ufficio comunale dell'Ambito di Raccolta Ottimale BR/2. Addirittura la liquidazione sarebbe avvenuta mentre la sindaca era dimissionaria e con un contenzioso pendente verso uno dei pretendenti tali compensi. Ovviamente, anche se il contenzioso era uno solo comunque condizionava tutti.

Massimo CiulloLa prima cittadina ha ritenuto di emettere un comunicato stampa probabilmente anche per sottolineare la sua completa estraneità alla decisione di liquidare una somma così rilevante e – come già evidenziato nelle scorse settimane dagli organi di informazione – in presenza di una delibera di giunta municipale che stabiliva di opporsi giudizialmente al decreto ingiuntivo di uno dei dirigenti che pretendeva i compensi.

L'Amministrazione comunale, infatti, sia nella delibera sia nell'atto di opposizione aveva spiegato tutti i motivi per i quali non si dovevano e non si potevano pagare certe pretese. Invece, scorrendo l'albo pretorio si trova la determinazione n. 1 del 25 gennaio 2017 con la quale sono stati liquidati, in un colpo solo, i compensi per gli anni 2014, 2015 e 2016 ammontanti ad Euro 188.496. E ciò è avvenuto il giorno dopo che la sindaca aveva dato le dimissioni e nonostante l'indirizzo della giunta contrario al pagamento.

Tuttavia, dalla determina di liquidazione, pur vigendo l'obbligo alla trasparenza di ogni atto amministrativo che nel caso di pagamenti in favore di dirigenti non esenta dalla pubblicazione dei relativi nomi, non appare l'identità dei beneficiari. Anzi, a ben guardare, il contenuto del provvedimento si presenta criptico sia nella formulazione sia nella parte decisoria. Infatti, nella parte in cui la determina dispone “di dare mandato al Settore Servizi finanziari di emettere mandati di pagamento dell'importo complessivo di 188.496 euro e ordinativo di introito di pari importo relativo al triennio 2014-2015-2016” non si comprende esattamente in favore di chi, se non di un impersonale “Ufficio Comune di ARO” e senza che venga indicata la ripartizione della somma complessiva per i diversi beneficiari.

Finalmente, grazie al comunicato stampa della sindaca, i cittadini hanno appreso che detto importo è servito a pagare alcuni dirigenti partecipanti all'Ufficio comunale dell'Ambito di Raccolta Ottimale BR/2. Al contempo i cittadini si chiedono perché sono stati pagati questi compensi se vi era una causa pendente rispetto alla quale il Comune aveva espresso una ferma opposizione al pagamento.  Quindi, bene ha fatto la sindaca a chiedere a Salvatore Alemanno, nella qualità di dirigente apicale anticorruzione e segretario generale, di relazionare in merito.

Certo è che se si dovesse scoprire che con i mandati della ragioneria sono stati pagati il dirigente che aveva il contenzioso con l'Amministrazione, nonché la persona che doveva vigilare affinché fosse garantita la legittimità, la coerenza e la trasparenza degli atti del Comune di Brindisi, la vicenda sarebbe di una gravità inaudita e la sindaca, senza indugio, dovrebbe rivolgersi alla Procura della Repubblica, all'ANAC e alla Procura presso la Corte dei Conti.

C'è da chiedersi: se il dirigente pagato dovesse essere quello interessato al contenzioso, Brindisi avrà il suo caso Scaiola o Raggi in cui il beneficiato dirà, magari insieme al suo avvocato, di non sapere niente della liquidazione delle somme?  Tuttavia, se da una parte la sindaca si è meritato un plauso, dall'altra non può tacere alla Città i nomi dei beneficiari del pagamento, né può tacere sui fatti di cui è venuta a conoscenza e che l'hanno indotta a predisporre il comunicato stampa. Altrettanto, la prima cittadina dovrebbe riconsiderare quelle figure di vertice che la circondano e nelle quali ha riposto la sua fiducia. E, purtroppo, ancora una volta, su temi così scottanti l'opposizione risulta non pervenuta.

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