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Cronaca

Comune di Brindisi condannato a pagare le indennità a nove dipendenti

Decreti ingiuntivi ottenuti dagli impiegati con funzione di responsabilità negli uffici Urbanistica, Programmazione Economica e Suap: 850 euro a testa più spese. L’Ente si oppone: “Nessun diritto”

BRINDISI – In aggiunta ai contenziosi esterni a Palazzo di città, ci sono quelli interni promossi dagli stessi dipendenti: in nove hanno ottenuto la condanna del Comune di Brindisi al pagamento delle indennità di responsabilità pari a 850 euro a testa (spese a parte).

Il giudice del lavoro ha riconosciuto come “fondate” e quindi meritevoli di essere accolte, le richieste avanzate dai legali di Marcella Cappello, Paola D’Astore, Ugo Zongolo, Saverio Sanghez, Raffaele Atzori, Cristina Lombardi, Giuseppe Casuccio, Olga Cavaliere, Teodoro Indini e Antonio Di Lena, in servizio nelle ripartizioni Urbanistica, Programmazione economica e Suap (Sportello unico per le attività produttive).

Gli avvocati hanno ottenuto decreti ingiuntivi, provvisoriamente esecutivi, notificati al Comune lo scorso 3 ottobre, nell’ambito delle procedure monitorie azionate per rivendicare il diritto a ottenere le indennità di responsabilità previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro con riferimento al periodo di tempo compreso tra i mesi di luglio e dicembre 2014. “L’Ente – si legge nei ricorsi accolti dal Tribunale – non ha corrisposto le somme sebbene i dipendenti abbiano “continuato a svolgere ininterrottamente le funzioni comportanti specifiche responsabilità”.

A Palazzo di città continuano a scuotere la testa: nessun pagamento, tanto è vero che l’Amministrazione ha deliberato l’opposizione in una delle ultime riunioni della Giunta, conferendo incarico per “resistere” agli avvocati interni Francesco Trane e Monica Canepa. Il motivo? A quanto pare la ragione risiede nella nota scritta dal dirigente del settore Sviluppo Risorse Umane, secondo il quale per le “indennità di responsabilità delle categorie B, C e D, l’Amministrazione cittadina per il 2014” avrebbe deciso di “tramutare quelle risorse in produttività collettiva, concordemente con le organizzazioni sindacali”. Nella missiva in effetti c’è il riferimento alla delegazione trattante del 30 ottobre di due anni fa: in quella sede sarebbe stato deciso di varare un “piano performance per traguardare gli obiettivi realizzabili da tutti i settori in sinergia, al fine di apportare benefici al bilancio dell’Ente”.

Nella stessa lettera, il dirigente ha anche precisato che “l’indennità di responsabilità non è di automatica spettanza essendo rimessa alla contrattazione decentrata integrativa la definizione dei criteri rivolti all’individuazione del personale destinatario avente diritto”. In altre parole, non ci sono ragioni per pretendere il pagamento. E in Tribunale il Comune farà opposizione al decreto ingiuntivo.

  

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