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Cronaca

Concordia, si costituisce papà musicista

Si è costituito parte civile Giovanni Girolamo, padre di Giuseppe Girolamo, il musicista di 31 anni di Alberobello che morì per aver ceduto il proprio posto sulla scialuppa di salvataggio a un bambino nel naufragio della Costa Concordia.

I superstiti brindisini (erano in tutto 12, due parrucchieri del capoluogo e dieci fasanesi) che si trovavano sulla Costa Concordia quel drammatico 13 gennaio del 2012, nella notte del naufragio nei pressi dell’isola del Giglio, sarebbero stati già indennizzati per le lesioni subite e non saranno quindi parte civile nel processo. Si è invece costituito Giovanni Girolamo, padre di Giuseppe Girolamo, il musicista di 31 anni di Alberobello che morì per aver ceduto il proprio posto sulla scialuppa di salvataggio a un bambino.

Lo assiste l’avvocato Michele Conte che ha formulato richiesta di risarcimento pari a 1 milione e 500 mila euro con una provvisionale di 750 mila euro. Le parti civili ammesse nel corso dell’udienza preliminare sono in tutto 250. Tra queste la presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministeri di Difesa, Interni, Economia, Infrastrutture e trasporti. Non è stato invece ammesso il ministero dell'Ambiente perché il giudice dell'udienza preliminare avrebbe rilevato l'esistenza di un'altra inchiesta per reati ambientali già in corso sullo stesso evento.

Ammessi anche il Comune dell'isola del Giglio, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto e la Camera di Commercio di Grosseto. Tra le parti civili ammesso anche il Codacons. Sono stati tutti ammessi i superstiti del naufragio che hanno fatto richiesta. Le prime stime sono per risarcimenti da capogiro, segnali di quella che sarà una vera battaglia in aula. Solo il Comune del Giglio ha stimato in almeno 80 milioni di euro il danno subito dal naufragio della nave, ancora semisommersa davanti al porto.

Mentre 30 avvocati italiani di 100 naufraghi, riuniti nel pool 'Giustizia per la Concordia' - che stamani ha presentato alla procura di Grosseto una denuncia contro i cda di Costa e Carnival per allargare le indagini - hanno determinato per i loro assistiti, che erano a bordo della nave e scamparono alla morte, cifre medie di un milione di euro a testa chiedendo il sequestro conservativo di una nave della compagnia. Un altro avvocato per i 'suoi' naufraghi ha parlato di 500mila euro di risarcimento per ciascuno.

Somme esorbitanti che solo la Costa sarebbe in grado di pagare se nel giudizio verrà qualificata come responsabile civile del naufragio. Costa, con i legali Marco De Luca e Alessandro Carella, ha chiesto così di essere parte civile nel procedimento che la vede già come condannata. Quanto al risarcimento per il padre del giovane musicista di Alberobello, l’avvocato Conte ha quantificato il danno in un milione e cinquecentomila euro, con una provvisionale di 750 mila euro.

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