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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cellino San Marco

Condizionamento della criminalità organizzata: sciolto consiglio Cellino

"Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, lo scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi)"

CELLINO SAN MARCO – “Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, lo scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi)”. Con queste poche righe l’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato la decisione presa questa sera dal governo, che ha concluso la sua seduta alle 18. Il Viminale ha valutato in queste settimane la relazione della commissione di osservazione che per alcuni mesi ha esaminato atti amministrativi e varie circostanze peraltro anche al centro di indagini della magistratura e dei carabinieri del Reparto operativo provinciale di Brindisi.

Francesco CascioneUna esperienza amministrativa travagliata, quella della giunta del sindaco Francesco Cascione, avvocato penalista. L’epilogo era intuibile già dalla mattina del 4 febbraio scorso, quando i militari del Nucleo investigativo dell’Arma effettuarono presso il municipio della cittadina l’acquisizione di una grande mole di documentazione. La commissione istituita dal prefetto Nicola Prete ha svolto la sua attività per un primo periodo da luglio a settembre del 2013, poi ha operato con una proroga da ottobre a dicembre. Sulla base degli elementi acquisiti, è stata poi inoltrata dalla prefettura di Brindisi una relazione al Viminale. Ultimo atto, la relazione di Angelino Alfano questa sera alla riunione del Consiglio dei Ministri.

La giunta di centrodestra in carica sino a stasera a Cellino San Marco era palesemente attraversata da tensioni anche politiche, ma il clima era avvelenato da tempo da una catena di attentati ed intimidazioni indirizzate ad amministratori (lo stesso sindaco Cascione, l’assessore Gabriele Elia, entrambi di Forza Italia), e dipendenti comunali, e da una campagna di accuse anonime condotta con misteriosi volantini e manifesti. Mancavano ormai , come hanno ritenuto alla fine il Ministero dell’Interno e poi il governo, le condizioni per una accettabile convivenza civile e di serena amministrazione del Comune.

I carabinieri al Comune di CellinoQuali siano stati, o quali siano, gli interessi criminosi in gioco, lo stabiliranno le indagini che i carabinieri stanno conducendo su delega della magistratura inquirente. Intanto il Comune sarà affidato ad un commissario prefettizio che potrebbe insediarsi entro pochi giorni. La commissione che ha operato a Cellino era composta dal viceprefetto Maria Filomena Dabbicco in servizio presso la prefettura di Bari, Michele Albertini, dirigente del servizio economico-finanziario della prefettura di Brindisi e da Giuseppe Lorenzo, tenente del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi. Il sindaco Francesco Cascione ha sempre dichiarato di essere stato lui (cinque attentati in tre anni, due Elia) a sollecitare a suo tempo l’intervento del prefetto.

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