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Cronaca

Sanitaservice: peculato, furti e assenteismo, tutti a processo

In dieci rinviati a giudizio dopo gli arresti del 17 ottobre 2016. Parte civile la società in house che ha licenziato tutti gli imputati. Non si costituiscono Asl che aveva denunciato e Regione Puglia

BRINDISI – Rinvio al giudizio del Tribunale per tutti e dieci i brindisini finiti sotto inchiesta e arrestati per peculato, furti e ricettazione di farmaci e prodotti destinati all’ospedale Perrino e per truffa in relazione alle assenze dal lavoro: tra abbreviato e ordinario definiranno le posizioni oggetto di imputazione, per le quali si è costituita parte civile la società Sanitaservice che ha già licenziato gli imputati.

Furti di farmaci in ospedale-2

Hanno deciso di optare per il giudizio abbreviato: Oliver Cannalire, difeso dall’avvocato Vito Epifani; Massimiliano Bataccia e Ignazio Menga, entrambi difesi da Daniela d’Amuri; Michelangelo Lombardi, difeso da Paolantonio D’Amico e Francesco Arigliano. Processo ordinario, invece, per: Damiano Bissante, difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella;  Cosimo De De Tommasi difeso da Fabio Valentini, Attilio Ferulli difeso da Lelio Lolli, Sergio Gianfrate difeso da Alessandro Longo, Saverio Pollio difeso da Livio Di Noi e Santo Schiena, difeso da Paolantonio D’Amico.

L’udienza preliminare si è svolta questa mattina di fronte al gup Paola Liaci che ha ammesso la costituzione di parte civile della Sanitaservice, depositata dall’avvocato Francesco Greco, con riserva di quantificazione del risarcimento dei danni, materiali e d’immagine per le condotte contestate che sono state già oggetto di censura con il licenziamento per cessazione del rapporto fiduciario, come evidenziato nelle lettere notificate agli imputati nelle scorse settimane, a firma dell’amministratore unico Flavio Maria Roseto.

Nessuna istanza, invece, è stata depositata nell’interesse della Asl e della Regione Puglia, indicate come parti lese dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, titolare del fascicolo d’inchiesta scaturito dalla denuncia di furti continui in ospedale, presentata ai carabinieri dal direttore generale dell’Azienda sanitaria locale, Giuseppe Pasqualone. Per verificare quanto esposto dalla Asl, erano state autorizzate intercettazioni ambientali e telefoniche, così come telecamere nascoste nei magazzini di pertinenza dell’ospedale, diventate fonti di prova per il sostituto procuratore.

Furti di farmaci in ospedale 3-2

Il rinvio al giudizio del Tribunale di Brindisi a carico di De Tommasi, Ferulli e Schiena, è per peculato essendo stata contestata ai tre “l’incarico di pubblico servizio in quanto dipendenti della Sanitaservice, incaricata dalla Asl sel servizio di ausiliariato e pulizie nell’ospedale Perrino”. De Tommasi aveva anche “funzioni di vigilanza e controllo”, gli altri due erano addetti “alla farmacia, con il compito di coadiuvare i dipendenti Asl nella preparazione dei farmaci e di riempiere i rollers per poi apporre i sigilli”.

La ricettazione è stata contestata a Bataccia in almeno 24 occasioni, a Bissante in 7 occasioni, a Cannalire in quattro occasioni,  a Gianfrate in almeno due occasioni, a Lombardi in 37, a Menga in tre e a Pollio in una, con le “aggravanti dell’abuso di prestazione d’opera e commesso su cose destinate a pubblico servizio”. La truffa, infine, è stata contestata a Bataccia, Lombardi, Cannalire e Menga perché “con artifici e raggiri” hanno “abbandonato il posto di lavoro per motivi non inerenti al servizio per apprezzabili periodo di tempo e senza timbrare il badge”. In questo modo avrebbero percepito “indebitamente la retribuzione”: Bataccia si sarebbe assentato 12 volte, Lombardi 30, Cannalire 21 e Menga tre.

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