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Cronaca

Dodici indagati per la morte dell’autista di Ecologica Pugliese

La Procura procede per omicidio colposo dopo la denuncia della famiglia di Cosimo Lagatta, deceduto il 2 luglio sul piazzale della società. Avvisi notificati a medici, infermieri e personale del 118. Secondo i parenti e i colleghi l’ambulanza sarebbe arrivata con mezz’ora di ritardo e senza medico a bordo

BRINDISI – Ci sono dodici indagati dopo la denuncia presentata dall’avvocato di fiducia della famiglia di Cosimo Lagatta, l’autista della società Ecologica Pugliese, morto improvvisamente la mattina del 2 luglio scorso, appena sceso dal mezzo aziendale che aveva parcheggiato nel piazzale. Avrebbe compiuto 61 anni il primo dicembre.

Lo stabilimento di Ecologica Pugliese-2Nel registro del pubblico ministero sono stati iscritti i nomi di medici, infermieri e personale del 118, tutti in servizio quel giorno, sabato scorso, nella fascia oraria corrispondente a quella in cui sono partite le telefonate che i colleghi di lavoro di Lagatta hanno dichiarato di aver dovuto ripetere per chiedere con insistenza l’arrivo di un’ambulanza, vista la situazione.

La Procura procede seguendo l’ipotesi dell’omicidio colposo, in relazione al decesso del dipendente della società che opera anche a Brindisi nel settore dei rifiuti. Si tratta di un atto necessario (per questo omettiamo di pubblicare l’elenco degli indagati), un passaggio dovuto in vista dell’autopsia, accertamento tecnico irripetibile, che la famiglia ha chiesto nella denuncia presentata in Procura dall’avvocato Daniela d’Amuri, quello stesso giorno, con una sola richiesta: l’accertamento della causa della morte di Cosimo Lagatta. Cosa l’ha strappato alla vita e agli affetti dei suoi cari?

Il sostituto procuratore Simona Izzo ha dato ascolto al grido di dolore della moglie di Lagatta, dei tre figli e del fratello, piombati nel buio all’improvviso, a metà mattinata di un sabato che sembrava trascorrere come ogni altro, sino alla telefonata dei colleghi che erano in turno con l’autista. Il pm, infatti, ha disposto il conferimento dell’incarico alla dottoressa Liliana Innamorato, medico legale che procederà con l’esame autoptico.

La notifica dell’avviso in cui viene riportata la data dell’affidamento dell’incarico è stata delegata ai carabinieri della stazione di Brindisi Centro e il giro di consegne è terminato nella giornata odierna. In tal modo, essendo stati avvisati, e avendo assunto lo status di indagati, i destinatari delle comunicazioni firmata dal pm, potranno procedere alla nomina di un consulente e partecipare in tal modo all’accertamento tecnico irripetibile.

Parti offese, come si legge, sono la moglie, i tre figli e il fratello di Cosimo Lagatta, tutti rappresentati dalla penalista d’Amuri che, nel frattempo, ha già avuto modo di raccogliere alcuni elementi ritenuti utili, come le testimonianze dei colleghi dell’autista. Chi ha cercato di prestare soccorso al dipendente racconta di aver dovuto chiamare il 118 più di una volta.

Lagatta si sarebbe accasciato al suolo, una volta uscito dal mezzo: respirava ancora. C’è anche chi avrebbe riferito che dal momento della prima telefonata sino all’arrivo dell’ambulanza sarebbero trascorsi quasi trenta minuti: “E’ passato tanto tempo, troppo, e quando l’ambulanza è arrivata non c’era il medico a bordo”, continuano a ripetere. “Se solo il mezzo di soccorso fosse arrivato presto, Cosimo ce l’avrebbe fatta, avrebbero potuto portarlo in ospedale prima. E invece c’è stata la tragedia”.

Quei dubbi, quei forse che si rincorrono,  per i congiunti sono un macigno sul cuore ed è per questo che hanno chiesto l’autopsia prima di dare a Cosimo Lagatta l’ultimo saluto: solo gli esami potranno rispondere a quelle domande, ai dubbi legati alla causa del decesso improvviso. E solo dalla relazione del medico legale sarà possibile capire  se la tempistica dei soccorsi avrebbe potuto fare davvero la differenza, salvando la vita dell’autista. Nel frattempo è stata disposta l’acquisizione della documentazione medica.

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