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Cronaca

E dopo l'Imu, anche le cartelle pazze

SAN PIETRO VERNOTICO – “Infedele dichiarazione Tarsu”, Ici non pagata o riguardante immobili di cui non si possiede più la proprietà, applicazione di aliquote Imu inesatte. Vere e proprie “cartelle pazze” per la maggior parte dei sanpietrani che dopo la batosta dell'Imu, il cui pagamento della seconda rata risale a meno di un mese fa, si sono visti recapitare nuovi avvisi di pagamento da parte di Fiscalità Locale Srl, la società che gestisce la riscossione dei tributi per conto del Comune di San Pietro Vernotico.

SAN PIETRO VERNOTICO – “Infedele dichiarazione Tarsu”, Ici non pagata o riguardante immobili di cui non si possiede più la proprietà, applicazione di aliquote Imu inesatte. Vere e proprie “cartelle pazze” per la maggior parte dei sanpietrani che dopo la batosta dell'Imu, il cui pagamento della seconda rata risale a meno di un mese fa, si sono visti recapitare nuovi avvisi di pagamento da parte di Fiscalità Locale Srl, la società che gestisce la riscossione dei tributi per conto del Comune di San Pietro Vernotico.

Nella maggior parte dei casi, è questo l'oggetto delle protese, però, l'oggetto delle richieste di pagamento da parte dell'Ente fa riferimento a tasse che sarebbero state calcolate in modo inesatto o, addirittura a immobili oramai da tempo ceduti.  Il periodo di riferimento per questi nuovi tributi richiesti da Fiscalità Locale è 2007-2011. Alcuni cittadini devono sborsare somme che si aggirano intorno ai 1500 euro. Ma spesso da quanto è stato accertato da alcuni tecnici (geometri per la precisione) l'importo richiesto sarebbe stato calcolato in modo errato.

“Per quello che mi riguarda ho accertato che quello che viene richiesto è frutto di calcoli completamente sbagliati – spiega Gianluca Epifani, uno dei geometri sanpietrani che si sta occupando dell'annullamento di alcune pratiche – gli errori che ho riscontrato riguardano il calcolo dell'Ici, della Tarsu e dell'Imu. L'Ici in alcuni casi è stata già versata ma è arrivata una nuova richiesta di pagamento, in altri fa riferimento a immobili venduti e quindi non più di proprietà del destinatario della richiesta di pagamento”.

“In altri ancora la superficie su cui è calcolata l'imposta è inferiore rispetto a quella rilevata da Fiscalità Locale. Simile discorso per la Tarsu, molti cittadini – prosegue Epifani - stanno ricevendo lettere che indicano nell'oggetto la dicitura ‘Infedele dichiarazione Tarsu’, cioè che la superficie dichiarata risulta essere minore rispetto a quella effettiva, purtroppo però ho accertato che tutti i miei clienti chiamati a pagare questa nuova tassa non hanno commesso alcun errore, ho la documentazione che lo attesta”.

Per l'Imu invece è capitato che per la prima casa sono state applicate aliquote riferite alla seconda e cioè il sei per mille invece del cinque. “E in questo modo è andata in fumo la possibilità di usufruire della detrazione di 103 euro prevista per la prima casa”. Errori che, purtroppo, considerato il periodo di crisi, possono essere annullati solo con la presentazione di ulteriori dichiarazioni. In sostanza chi ha ricevuto una di queste richieste di pagamento deve fornire tutta la documentazione che dimostra l'errore e questo richiede costi aggiuntivi.

“Ci sono due sole possibilità per evitare di pagare: fare una richiesta di annullamento in autotutela dimostrando con idonea documentazione l'errore commesso da chi ha eseguito i calcoli, oppure facendo ricorso alla commissione tributaria”. E questo comporta ulteriori costi, nel primo caso si deve pagare un geometra, nel secondo l'avvocato.

“Chi sceglie di non approfondire la questione pur sapendo che ci sono degli errori nel calcolo della superficie magari perché la differenza di denaro richiesta non è eccessiva è come se acconsentisse alla  nuova metratura e i prossimi tributi (Tarsu e Imu) saranno calcolati in base alle nuove superfici”. Un'arma a doppio taglio quindi, che sta creando non poche polemiche tra i cittadini.

“Ho clienti che sono stati chiamati a pagare 1500 euro e che non sanno proprio come fare ma per fortuna ho potuto accertare che sono stati commessi degli errori. Ma chi non si rivolge a un tecnico esperto come deve fare? E' giusto far pagare soldi in più ai cittadini? Specie dopo la batosta dell'Imu? Qualcuno deve fare chiarezza su questa vicenda e mettere fine a questa situazione, la gente non ha quasi più i soldi per campare, figuriamoci per pagare tasse inesistenti”.

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