rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Estradizione concessa, ma il rientro ritarda: Prudentino si sente prigioniero politico

BRINDISI – Ha parlato di violazione dei diritti umani, cui costantemente sarebbe stato sottoposto in Albania dal giorno della cattura, il 29 settembre scorso. E solo per questo, per avere la possibilità di dimostrare la propria innocenza, giovedì scorso davanti al tribunale di Valona, Albino Prudentino non si è opposto alla propria estradizione in Italia. L’ex capo contrabbandiere ostunese sarà perciò presto a disposizione del pm della Direzione distrettuale antimafia di lecce, Alberto Santacatterina, il quale ha coordinato l’Operazione Calypso, condotta proprio il 29 settembre dal Ros e dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi contro un nuovo network nato su un ceppo della nuova Sacra Corona Unita, che aveva nel latitante Daniele Vicientino il capo territoriale e militare, e in Prudentino l’esperienza e la mente per realizzare un nuovo progetto: quello del controllo del giro delle scommesse e dei videopoker.

BRINDISI – Ha parlato di violazione dei diritti umani, cui costantemente sarebbe stato sottoposto in Albania dal giorno della cattura, il 29 settembre scorso. E solo per questo, per avere la possibilità di dimostrare la propria innocenza, giovedì scorso davanti al tribunale di Valona, Albino Prudentino non si è opposto alla propria estradizione in Italia. L’ex capo contrabbandiere ostunese dovrebbe perciò prestoessere a disposizione del pm della Direzione distrettuale antimafia di lecce, Alberto Santacatterina, il quale ha coordinato l’Operazione Calypso, condotta proprio il 29 settembre dal Ros e dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi contro un nuovo network nato su un ceppo della nuova Sacra Corona Unita, che aveva nel latitante Daniele Vicientino il capo territoriale e militare, e in Prudentino l’esperienza e la mente per realizzare un nuovo progetto: quello del controllo del giro delle scommesse e dei videopoker. Ma pare ci siano problemi.

L’essere finito al centro di questa nuova indagine ha significato per Albino Prudentino la perdita della struttura che stava ricostruendo in Albania dopo le vicissitudini del 2001, quando la Guardia di Finanza di Bari smantellò con l’Operazione Hellas una complessa organizzazione contrabbandiera attestata tra Atene e il Pireo, Malta e la stessa Albania, gestita da Prudentino in affari con esponenti della criminalità greco-russa e, secondo gli investigatori, anche in grado di trattare forniture di sigarette ad alcuni clan mafiosi siciliani, utilizzando come base di spedizione l’Africa Settentrionale. In zona, il contrabbandiere aveva anche un riferimento logistico importante, oltre che in alcune banche greche, anche nel costruttore dei celebrati motoscafi d’altura Giancarlo Corbelli, che dopo i sequestri subiti a Massa Carrara si era trasferito in riva al Canale d’Otranto, sponda albanese, dove continuava a costruire i suoi “missili”.

Una struttura, l’attuale, finita interamente sotto sequestro su richiesta degli inquirenti italiani, ma che Prudentino considera legale. Però di mezzo ci sarebbero anche contatti con esponenti vicini al governo, tanto da indurre anche qualche settore della magistratura di Valona a fare resistenza ad un troppo veloce rimpatrio dell’ostunese. Situazione, questa, che sta rallentando la procedura di estradizione e innervosendo lo stesso Albino Prudentino, che si trova in carcere da due mesi e mezzo. Per cui lo stesso si ritiene quasi un prigioniero politico.

Il leader socialista Edi Rama dopo la cattura di Prudentino aveva chiesto le dimissioni del ministro Majlinda Bregu. “Non vedo cosa debba succedere ancora perchè lei se ne vada”. Sta di fatto che in una delle società albanesi dell’ex contrabbandiere, la Betting System Albania, la sorella del ministro dell’Integrazione di Tirana, Ornela Bregu, risulta essere membro del consiglio d’amministrazione, e suo marito invece socio con il 20 per cento delle quote. Il restante 80 per cento faceva riferimento ad Angelo Prudentino, figlio di Albino. Sempre secondo quanto pubblicato dalla stampa di Tirana, sarebbe stata la stata la stessa sorella del ministro Bregu a raccontare che “a causa della incerta situazione creatasi dopo l’arresto di suo padre, Angelo Prudentino ha chiesto di ritirarsi dalla società e di aver venduto ieri il suo 80 per cento delle azioni”.

In un altra società di Prudentino – la Bet Plus -  la stampa ha denunciato invece, la presenza in qualità di esperto contabile anche della nipote del primo ministro albanese Sali Berisha, Shpresa Brecani, la quale immediatamente si è difesa dichiarando di aver solo prestato “per cortesia” il suo nome nella compilazione delle procedure burocratiche e di non aver mai esercitato quella funzione. Tutto comunque sequestrato, assieme alla gelateria “Piazza Italia” e a un piccolo residence nei dintorni di Valona dove proprio il giorno successivo all’arresto Albino Prudentino avrebbe dovuto inaugurare un casinò. E adesso sono probabilmente queste relazioni reali o solo supposte a rallentare il rientro in Italia dell'ostunese.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Estradizione concessa, ma il rientro ritarda: Prudentino si sente prigioniero politico

BrindisiReport è in caricamento