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Etica di cittadinanza e nuova povertà: incontro di associazioni

L'incontro-dibattito "Giustizia e Polis: per un'etica di cittadinanza" svoltosi venerdì 10 ottobre presso il Salone di rappresentanza dell'amministrazione provinciale di Brindisi e promosso dall' associazione Proteo Fare Sapere-Brindisi, dalla Scuola di formazione politica "Antonino Caponnetto", dalla Cgil e patrocinato dalla Provincia stessa, ha rappresentato l'occasione per discutere di tematiche attuali come la crisi economica, la crisi della scuola e l'etica di cittadinanza

BRINDISI - L’incontro-dibattito “Giustizia e Polis: per un’etica di cittadinanza” svoltosi venerdì 10 ottobre presso il Salone di rappresentanza dell’amministrazione provinciale di Brindisi e promosso dall’ associazione Proteo Fare Sapere-Brindisi, dalla Scuola di formazione politica “Antonino Caponnetto”, dalla Cgil e patrocinato dalla Provincia stessa, ha rappresentato l’occasione per discutere di tematiche attuali come la crisi economica, la crisi della scuola e l’etica di cittadinanza. Al dibattito hanno preso parte Michela Almiento, segretaria provinciale Cgil Brindisi, don Pietro Demita, direttore diocesano Caritas Brindisi-Ostuni, Angela Citiolo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Centro e il professor Sandro De Rosa, di Proteo Fare Sapere-Brindisi.

L’incontro di venerdì ha rappresentato inoltre l’occasione per un ringraziamento delle associazioni promotrici e dei cittadini intervenuti al commissario dell’amministrazione provinciale, il dottor Cesare Castelli, per il lavoro svolto durante i due anni del suo mandato alla guida della Provincia di Brindisi.

In apertura d’intervento, la Almiento ha evidenziato come Castelli abbia “preso a cuore le problematiche che come territorio viviamo”. La segretaria provinciale Cgil –Brindisi ha di seguito analizzato diverse tematiche importanti: dalle diverse dimensioni del concetto di cittadinanza in uno stato democratico all’articolo 4 della Costituzione italiana (cioè quello che stabilisce che la Repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro), dalla riforma pensionistica alla mancanza di un “programma serio di politiche” per la ripresa delle piccole e medie imprese. La Almiento ha quindi concluso il suo intervento parlando dell’articolo 18 e di come oggi parlare di scelte valoriali e di diritti di cittadinanza sembri quasi “storia di altro tempo”. 

Di crisi ha parlato anche il professor De Rosa, che ha evidenziato come essa non sia la stessa per tutti e di come fornisca l’occasione “per accorgerci di un mondo sempre più spaccato”. De Rosa ha quindi fornito i dati sull’elevato numero di persone che oggi nel mondo vivono in una condizione di assoluta povertà (otto milioni solo in Italia) evidenziando come essa oggi stia “aggredendo fasce sempre più importanti di lavoratori” e come il lavoro sia stato privato della sua funzione di dignità.  Il professore ha concluso il suo intervento parlando di come sia cambiato il senso del diritto di cittadinanza nelle democrazie moderne e contemporanee e di ciò che forse si potrebbe fare per rendere “la vita degna di essere vissuta”: dalla rivitalizzazione dei rapporti sociali al ridare dignità agli ultimi al ridurre le differenze economiche e sociali al rispetto dell’ambiente al superamento della dimensione dell’io.

Castelli mentre riceve il dono della CGIL dalla Almiento-2Per don Pietro Demita, che ha ricordato le strutture dell’Ottocento che assistevano a vita i poveri, “Bisogna dare merito a chi aiuta, a chi è capace per anni di intervenire. Dobbiamo guardare all’altro non come ad una persona bisognosa in eterno”. Il direttore diocesano Caritas ha quindi ricordato nel suo intervento alcuni significativi passi tratti dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Il dirigente scolastico Angela Citiolo, ha invece parlato della attuale crisi della scuola, che in passato rappresentava “l’orgoglio per l’Europa. Luoghi dove i i diritti e i doveri erano a casa”. La Citiolo si è soffermata quindi sull’idea di scuola che emerge dal rapporto presentato dal governo sulla scuola italiana.

Il dibattito è quindi terminato con l’intervento della dottoressa Fernanda Prete, dirigente del settore Politiche sociali dell’amministrazione provinciale di Brindisi che ha sottolineato la grande umanità e sensibilità con cui Cesare Castelli ha svolto il suo ruolo in questo territorio. “Era encomiabile l’attenzione con cui si è approcciato ai problemi della città”, ha affermato la Prete, “la sua politica è stata una politica volta a privilegiare la cultura: il museo, l’associazionismo che promuove cultura e chiede all’ente pubblico sostegno”.

La parola è quindi passata al commissario dell’amministrazione provinciale che ha affermato: “Qui ho trovato un’accoglienza eccezionale all’interno dell’amministrazione e all’esterno, con tutti, scuole, sindacati, servizi”. Castelli ha quindi proseguito parlando della valorizzazione dei beni culturali come incentivo per i giovani a trovare nuovi spazi lavorativi, del restaurato chiostro francescano restituito come spazio per il cittadino e della sua attenzione verso il sociale. Al dottor Castelli le associazioni promotrici, rappresentate da Raffaella Argentieri e Nando Benigno della Scuola di formazione politica “Antonino Caponnetto”, hanno donato un quadro degli anni Trenta in cui è ritratto il palazzo dell’amministrazione provinciale, mentre il logo della Cgil è stato invece donato da Michela Almiento.

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